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Il gruppo DFDS si accontenterebbe quest'anno di un attivo di bilancio come quello del 1998
Incombono invece il generale appesantimento dell'economia e la probabile abolizione dal 1° luglio delle vendite "duty free" a bordo delle navi traghetto
21 aprile 1999
Il gruppo armatoriale danese DFDS quest'anno non punta ad un incremento dei risultati di bilancio, essendo sufficiente il mantenimento della situazione che ha caratterizzato il 1998. Vi sono infatti evidenti segni d'appesantimento dell'economia in generale, e poi la compagnia dovrà affrontare a metà anno l'abolizione delle vendite "duty free" sulle navi traghetto, a meno che le numerose richieste provenienti da tutta l'Europa non riescano a convincere la Commissione Europea a rinviare l'applicazione dell'abolizione decisa nel 1992. La DFDS, come tutte le altre compagnie di navigazione che effettuano servizi di traghetto, verrebbe colpita gravemente dal provvedimento.
L'anno scorso la compagnia danese ha registrato un attivo (prima delle imposte) di 408 milioni di corone danesi, l'8 per cento più dei 378 milioni di corone del 1997. Dopo la deduzione delle imposte l'attivo è diventato 291 milioni di corone, contro 401 del 1997. La diminuzione registrata nel 1998 in rapporto al 1997 è dovuta all'entrata eccezionale registrata nel 1997 di 162 milioni di corone da parte del Danish War Risk Fund.
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