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La nuova società Multiterminal promuove un'integrazione dei servizi offerti nel settore dei coloniali dai porti di Genova, Savona Vado e Trieste
L'azienda, che sarà operativa a Vado e a Genova, è stata costituita dalle imprese genovesi Prai e Romani e da quella giuliana Pacorini
31 marzo 1999
Forse non sarà un "avvenimento storico" - come lo ha definito Marino Abbo, uno dei promotori dell'iniziativa nonché presidente dell'Associazione Nazionale Commercio Estero (ANCE) -, ma un'operazione imprenditoriale che coniuga interessi di aziende di Genova e di Trieste è senz'altro un episodio inedito. Ancora più singolare il fatto che avvenga nel settore del caffè, dove sino a poco tempo fa - ha ricordato Abbo - "era impensabile che due competitori storici come Genova e Trieste potessero mettersi insieme e fare fronte comune". Le genovesi Prai spa e Romani & C. spa, e la triestina B. Pacorini srl hanno infatti costituito la Multiterminal srl, una società con sede a Genova e controllata pariteticamente dalle tre aziende che gestirà centri di stoccaggio e di lavorazione del caffè, del cacao e - se il mercato ne farà richiesta - di altre commodities. Multiterminal, che dispone di 35 mila metri quadrati di magazzini a Vado Ligure (Savona) e di 30 mila metri quadrati a Genova, ha già avviato la propria attività ed ha predisposto un programma in tre fasi per arrivare al più presto alla piena operatività.
La nuova società è stata presentata oggi al World Trade Center di Genova. Multiterminal - ha spiegato Abbo, che di Prai è amministratore delegato e vice presidente - concretizza "da un lato l'unione della portualità dell'alto Tirreno, in particolare di Genova e Savona, e dall'altro propone un'integrazione operativa con Trieste, quindi con l'alto Adriatico". L'interesse delle istituzioni portuali coinvolte in questa operazione, che va al di là di un semplice rapporto di collaborazione, è stata infatti manifestata oltre che dalla presenza, anche dalle parole del segretario generale dell'Autorità Portuale di Genova, Fabio Capocaccia, e del responsabile del demanio dell'Autorità Portuale di Trieste, Aldo Cuomo.
Il presidente della società giuliana, Roberto Pacorini, ha ammesso che è stato però necessario "superare barriere psicologiche che, è inutile negarlo, esistevano" e, in sintonia con il consigliere delegato della Romani, Romano Romani, ha sottolineato che le condizioni più favorevoli per la localizzazione dell'iniziativa sono state riscontrate proprio a Vado: quest'ultimo dispone infatti di maggiori spazi rispetto al porto di Genova, mentre "Trieste a differenza di Vado - ha spiegato Pacorini - è tagliata fuori per ragioni geografiche dall'attività di transhipment".
Per quanto riguarda l'assetto dei traffici Abbo ha affermato che non si verificherà uno spostamento di carichi di caffè da Trieste - porto in cui viene effettuato circa il 50 per cento degli sdoganamenti delle 330 mila tonnellate di questo prodotto importate annualmente in Italia - a favore di Genova, dove gli sdoganamenti sono attualmente pari a circa il 25 per cento: "crediamo invece nella creazione di un polo mediterraneo del caffè e in particolare pensiamo al vantaggio per i mercati europei nel poter contare su uno stoccaggio effettuato in porti più affidabili rispetto ad altri scali del Mediterraneo". Il raggio d'azione di Multiterminal è quindi ampio, e ne sono state sottolineate le potenzialità soprattutto in relazione con le nazioni nordafricane. Secondo Fabio Capocaccia però l'iniziativa deve tenere conto anche delle opportunità offerte dal mercato centroeuropeo, e in particolare da quello elvetico. "Gli svizzeri mi dicono abbiano interesse per il cacao" ha scherzato il segretario generale dell'ente portuale genovese che ha ricordato insieme con Gianni Cuttica, presidente dell'associazione genovese degli spedizionieri, l'iniziativa dello Swiss Desk: Capocaccia ha in particolare rilevato come questa ed altre iniziative possano beneficiare e nel contempo promuovere l'attività del Superba Express, il treno blocco per container che collega il porto genovese con il territorio svizzero. L'obiettivo è infatti di passare dall'attuale frequenza bisettimanale ad una giornaliera: è proprio garantendo un servizio con questa cadenza - ha commentato Capocaccia - che è possibile sottrarre traffico alla strada e indirizzarlo su rotaia.
Riguardo all'attività di Multiterminal, Abbo ha sottolineato che la nuova azienda rimarrà autonoma rispetto alle tre imprese che l'hanno costituita. A Vado verrà concentrata la fase industriale - pulizia e stoccaggio a silos del caffè - e i servizi rivolti ai maggiori clienti, mentre il centro genovese sarà prevalentemente dedicato alla distribuzione ai torrefattori.
Multiterminal ha stipulato a Vado un contratto d'affitto di 12 + 12 anni, ma Abbo ha precisato che sono in corso trattative con le Ferrovie dello Stato per l'acquisto dei magazzini e dei terreni. Per la realizzazione degli impianti, che saranno di tipo modulare, è stato previsto un primo investimento di circa 5 miliardi di lire. La configurazione iniziale è già stata definita e l'avvio dei lavori avverrà entro la metà del prossimo mese. La prima fase del programma della società prevede infatti l'effettuazione delle prove degli impianti nel prossimo ottobre e il completamento delle operazioni entro l'anno. Per la seconda fase, che sarà invece chiusa nella seconda metà del 2000 e che consentirà un raddoppio della capacità di stoccaggio e un ulteriore potenziamento dell'impianto, è previsto un investimento di 3-4 miliardi di lire. La realizzazione della terza fase, per cui è stato stimato un possibile investimento di altri 5 miliardi, è invece legata alla richiesta del mercato, e in particolare all'introduzione di altri settori merceologici.
Abbo non ha voluto invece rivelare l'entità del traffico previsto, preferendo un beneaugurale "speriamo il più possibile".
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