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In ribasso anche i risultati d'esercizio del gruppo Orient Overseas (International) Ltd.
Il fatturato del gruppo è stato di 1,83 miliardi di dollari, contro 1,90 miliardi dell'anno precedente
3 maggio 1999
Anche la Orient Overseas (International) Ltd (OOIL) di Hong Kong, della quale fa parte la Orient Overseas Container Line, ha registrato nel 1998 un risultato d'esercizio in ribasso che attribuisce alla crisi che si è abbattuta sulle nazioni asiatiche, alla sovracapacità che si è determinata nel trasporto marittimo di container e al ribasso dei tassi di nolo. Il fatturato del gruppo è stato di 1,83 miliardi di dollari, contro 1,90 miliardi di un anno prima. L'attivo netto è letteralmente precipitato da 24,2 milioni a 170.000 dollari. Un risultato che il presidente C.C. Tung ha definito deludente. Il primo semestre del 1998, secondo Tung, è stato un periodo veramente difficile e in un certo modo previsto, ma nella seconda parte dell'anno avrebbe dovuto subire un netto miglioramento sulla scia dell'aumento dei tassi di nolo per i carichi in partenza dall'Asia per l'Europa e per il Nord America.
C'è anche da considerare che l'apparizione di nuovi collegamenti nel traffico transatlantico ne ha aumentato la capacità di trasporto, e anche qui i tassi di nolo e i coefficienti di riempimento sono calati più sensibilmente del previsto.
Il gruppo ha invece registrato buoni risultati in container terminal come il Global Terminal a Port Elizabeth (New Jersey) e come i due terminal canadesi a Vancouver che sono gestiti dalla Terminal Systems Inc. (TSI), filiale della OOIL al 100 per cento.
L'anno scorso il gruppo ha venduto una vecchia nave da 1700 teu e ne ha messo in linea una da 2800 teu. Ha inoltre commissionato ai cantieri navali la costruzione di due unità da 5500 teu, e ne noleggerà quattro della stessa portata da un armatore tedesco.
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Anche la Orient Overseas (International) Ltd (OOIL) di Hong Kong, della quale fa parte la Orient Overseas Container Line, ha registrato nel 1998 un risultato d'esercizio in ribasso che attribuisce alla crisi che si è abbattuta sulle nazioni asiatiche, alla sovracapacità che si è determinata nel trasporto marittimo di container e al ribasso dei tassi di nolo. Il fatturato del gruppo è stato di 1,83 miliardi di dollari, contro 1,90 miliardi di un anno prima. L'attivo netto è letteralmente precipitato da 24,2 milioni a 170.000 dollari. Un risultato che il presidente C.C. Tung ha definito deludente. Il primo semestre del 1998, secondo Tung, è stato un periodo veramente difficile e in un certo modo previsto, ma nella seconda parte dell'anno avrebbe dovuto subire un netto miglioramento sulla scia dell'aumento dei tassi di nolo per i carichi in partenza dall'Asia per l'Europa e per il Nord America. 
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