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La Thai Shipowners Association ha proposto di costituire una flotta mercantile nazionale per mezzo di una joint venture con capitale iniziale di 500 milioni di baht, in cui l'associazione deterrebbe il 51 per cento delle azioni, per gestire entro quattro anni sette navi. Il progetto dell'organizzazione armatoriale tailandese riprenderebbe un'iniziativa del ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, Suthep Thueksuban, per sopperire ai risultati ottenuti dalla società armatrice pubblica Thai Maritime Navigation Co., che ha compiuto ben scarsi progressi nella costituzione di una flotta nazionale.
Il progetto dell'associazione armatoriale prevede investimenti iniziali per 1.154 milioni di baht, di cui 288 provenienti dal capitale della joint venture e 866 ottenuti in prestito, per acquistare le prime tre navi. Nel secondo anno di attività gli investimenti dovrebbero invece ammontare a 374 milioni di baht, di cui 93 ottenuti con un aumento di capitale e 281 in prestito, utilizzati per acquisire altre due navi. Il progetto prevede inoltre per il terzo anno investimenti per 168 milioni di baht, di cui 42 con un ulteriore aumento di capitale e 126 in prestito, per acquistare un'altra nave, mentre nel quarto anno di lavoro la joint venture dovrà spendere 261 milioni di baht (65 di incremento del capitale e 196 in prestiti) per procurarsi la settima nave.
Secondo i piani, l'associazione conta che la flotta generi 109,5 milioni di baht di fatturato, con un attivo di 60 milioni di baht nel primo anno di attività. Nel secondo, terzo e quarto anno fatturato e profitti dovranno essere: 277 - 19, 336 - 39 e 493 - 46 milioni di baht.
Inizialmente la joint venture dovrebbe gestire una rinfusiera, una petroliera, una portacontainer e una nave multipurpose. Il piano prevede che nel terzo anno di attività la società venga quotata alla Borsa tailandese. |
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