Aumenta sensibilmente il traffico delle merci nel "chunnel" tra Gran Bretagna e Francia: tra il 1993 e il 1998 l'incremento è stato in media del 23 per cento e nei prossimi anni, secondo i responsabili della società di gestione Eurotunnel, sarà mediamente del 5 per cento. In base a questi dati il consiglio d'amministrazione di Eurotunnel ha deciso di duplicare entro il 2003 la capacità di trasporto delle navette, che da nove sarà portato a sedici, mentre ogni navetta avrà 32 vagoni invece di 28.
Il traffico merci intermodale che interessa i treni navetta si svolge soprattutto tra Gran Bretagna, Francia, Germania, Belgio, Italia e Spagna, mentre quello che si svolge con treni convenzionali è caratterizzato soprattutto da prodotti siderurgici, acque minerali, carta, caolino ed apparecchi elettrodomestici, e si svolge tra Gran Bretagna, Francia, Belgio, Germania, Austria e Italia. E una corrente di traffico che non cessa di crescere di anno in anno è quella delle automobili nuove di fabbrica, che si svolge tra Gran Bretagna, Francia, Germania, Belgio e Italia. Dal 1994 ad oggi sono passate nel "chunnel" mezzo milione di auto di marca Fiat, Ford, Peugeot, BMW, Nissan, Rover e Renault.
Il governo francese intanto ha concesso un'altra estensione della durata di concessione della gestione del "chunnel" ad Eurotunnel, che inizialmente doveva essere di 55 anni (dal 1987 al 2042), poi aumentata di dieci anni (dal 2042 al 2052) ed ora di altri 34 (dal 2052 al 2086). La società di gestione afferma che il prolungamento della durata della concessione è necessario per la sua ristrutturazione finanziaria e per garantire agli azionisti un equo ritorno degli investimenti. In contropartita alla decisione dei due governi Eurotunnel verserà ai due Stati, a partire dal 2052 e fino al 2086, una somma annuale che includerà tutte le forme di tassazione sulle società e che sarà pari al 59 per cento degli utili. |
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