Nella riunione odierna del Comitato Portuale del porto di Savona Vado sono stati discussi argomenti di particolare importanza. E' stata esaminata la richiesta della Reefer Terminal per la realizzazione di una nuova infrastruttura destinata ad un nuovo traffico di prodotti ortofrutticoli, con delibera di procedere d'intesa con il Comune di Vado Ligure ad attivare un procedimento di variazione degli strumenti urbanistici per permetterne la realizzazione. E' stata approvata la realizzazione di un nuovo capannone per prodotti forestali alla zona 31 del porto di Savona, per una superficie di 5.500 metri quadrati, e di una tettoia in un'area adiacente, per 2.000 metri quadrati coperti.
Prosegue inoltre l'iter per la realizzazione del nuovo Terminal Traghetti a Vado Ligure, essendo stato deliberato di procedere all'individuazione del soggetto aggiudicatario dei lavori.
In apertura di riunione il presidente dell'Autorità Portuale, Giuseppe Sciutto, ha inoltre informato il Comitato che la società crocieristica Costa, che scala regolarmente il Terminal di Calata delle Vele con la nave Costa Riviera, ha presentato domanda per ottenere la concessione per operare quale terminalista nel porto di Savona. Sciutto ha sottolineato l'importanza che il segmento crocieristico ha rivestito nel quadro della ripresa dello scalo, sia in termini di traffico che di una riacquistata visibilità della città e dell'intera provincia sulla ribalta della shipping internazionale, e ha manifestato la volontà dell'ente portuale di legare il più possibile tale traffico alle banchine savonesi. La compagnia crocieristica Costa - ha detto Sciutto - ha dato la disponibilità a gestire il terminal in forma diretta o attraverso una eventuale nuova società alla quale potrebbero partecipare, per gli evidenti interessi di promozione delle aree interessate e dell'intero territorio, enti come l'Autorità Portuale ed il Comune di Savona. Nel dettaglio - spiega l'ente portuale savonese - la Costa ha anche prospettato una previsione di sviluppo dell'attività a Savona, prevedendo un incremento degli scali da 50 a 150 in tre anni, con un corrispondente incremento dei passeggeri che, dagli attuali 75 mila, dovrebbero salire a regime nell'arco di quattro anni a 250 mila unità. |
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