I lavoratori del cantiere navale Halla di Youngam, terzo cantiere della Corea del Sud, sono in sciopero dall'inizio di agosto, chiedendo che la società assicuri i posti di lavoro e licenzi i leader sindacali colpevoli a loro dire di attività antisindacali.
Lo sciopero era stato dichiarato illegale perché i lavoratori non lo avevano preannunciato, secondo le regole, con quindici giorni di anticipo.
Ieri la polizia ha minacciato di far irruzione nel cantiere per far interrompere l'astensione dal lavoro. "Se lo sciopero continua - ha detto Lee Dae-gil, capo della polizia regionale - noi possiamo inviare forze di polizia per far rispettare la legge".
La minaccia è giunta proprio quando lavoratori e direzione del cantiere erano impegnati negli ultimi negoziati. I lavoratori hanno eretto barricate agli ingressi del cantiere e centinaia di lavoratori, armati con tubi di metallo, si sono messi a guardia degli ingressi per prevenire i raid della polizia. Un migliaio di polizia antisommossa sono disposti intorno al cantiere.
Il cantiere di Youngam è affiliato al gruppo Halla, dodicesimo conglomerato della Corea del Sud. E' fallito nel 1997 con un passivo di 4 miliardi di dollari. Le banche creditrici hanno chiesto alla Hyundai, il principale costruttore di navi sudcoreano, di rilevare l'attività della Halla.
I licenziamenti erano stati chiesti nel 1997 dal Fondo Monetario Internazionale come condizione per por mano alla ristrutturazione delle industrie sudcoreane inefficienti. |
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