La navigazione interna italiana sul fiume Po sta mostrando la sua attrattiva per i traffici tra il porto di Venezia e le imprese del cuore industriale del paese. Con la firma avvenuta ieri a bordo di un convoglio fluviale della Società Padana di Navigazione (Barbaro - Fagioli) del protocollo d'intesa tra i presidenti dell'Autorità Portuale di Venezia, Claudio Boniciolli, e dell'Azienda Porti di Cremona e Mantova, Giorgio Albera, l'asse navigabile Padano Veneto - ha detto Boniciolli - "è oggi un'arteria aperta che unisce il mondo produttivo del nord al più grande porto adriatico non solo per merci alla rinfusa ed in colli, ma anche per tutti quei carichi eccezionali con destino i mercati mediterranei e d'oltre oceano". Sul convoglio, formato da due grandi chiatte, erano infatti imbarcati due pezzi eccezionali di 430 e 370 tonnellate, parti principali di un nuovo impianto petrolchimico provenienti dalla Belleli di Mantova e diretti al Terminal Intermodale Venezia dove saranno reimbarcati su una nave speciale che li trasporterà in Canada.
L'Azienda Porti di Cremona e Mantova - ha aggiunto Albera - si sta intanto attrezzando con nuovi mezzi di sollevamento per consentire rese sempre più competitive nella movimentazione delle merci.
L'importanza dell'interconnessione tra i traffici marittimi e quelli fluviali è stata sottolineata dall'assessore regionale ai Trasporti e presidente dell'Unione di Navigazione Interna Italia (UNII), Raffaele Bazzoni, che ha ricordato come questa risorsa si stata colta dal porto di Venezia, "che su questo fronte ha saputo dare risposte adeguate e perfettamente in linea con la domanda di trasporto che sempre maggiore sarà a partire dal 1° gennaio 2000, quando ingenti finanziamenti saranno spendibili nel sistema fluviale Padano Veneto per assicurare la costante navigabilità delle acque interne dai porti lombardi alle banchine marittime lagunari". |
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