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Ha assunto proporzioni allarmanti il traffico di clandestini stipati nei container a bordo delle navi che dall'Estremo Oriente giungono in America settentrionale
Nei giorni scorsi le autorità marittime canadesi e statunitensi hanno scoperto decine di cinesi rinchiusi in contenitori attrezzati per la traversata
5 gennaio 2000
I container sono uno dei mezzi sovente utilizzati dall'immigrazione clandestina. Ma il fenomeno che si sta ora verificando nell'Oceano Pacifico ha assunto proporzioni allarmanti: non si tratta più infatti di episodi isolati, ma di una vera e propria "corrente di traffico" che dalle coste dell'Estremo Oriente giunge nei porti dell'America settentrionale e che si affianca ai decrepiti pescherecci carichi di persone che attraversano l'oceano. In questi giorni le autorità marittime canadesi e statunitensi hanno scoperto container attrezzati per la traversata contenenti decine di persone.
L'ultimo episodio è accaduto ieri a Vancouver: le autorità del porto canadese - avvertite dai colleghi statunitensi - hanno infatti trovato 25 clandestini cinesi in due container imbarcati sulla California Jupiter. Domenica scorsa 12 cinesi sono stati scoperti all'interno di un container su una nave dell'OOCL nel porto di Seattle; altri 18 sono stati scoperti a Long Beach. Nei giorni precedenti un'altra trentina di persone è stata fermata a Los Angeles e a Long Beach.
Le autorità americane e quelle di Hong Kong - porto da cui probabilmente sono partiti i gruppi più numerosi - hanno assicurato la reciproca collaborazione per fermare il flusso migratorio clandestino.
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