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Fermate l'anno scorso nei porti italiani dagli ispettori delle Capitanerie 199 navi substandard
Ne sono state ispezionate 1534, il 34% di quelle arrivate nei porti nazionali (la normativa europea prevede il 25% di ispezioni)
15 gennaio 2000
Il Comando Generale delle Capitanerie di Porto italiane informa che l'anno scorso l'attività ispettiva nei porti nazionali, condotta per prevenire l'impiego di navi substandard, cioè con requisiti inferiori ai minimi previsti dalle Convenzioni internazionali (IMO e Memorandum di Parigi per l'applicazione della Solas e della Marpol), ha interessato complessivamente 1534 navi, delle quali 199 trattenute nei porti, con un incremento del 25% nelle ispezioni e del 22% nei fermi rispetto al 1998.
Il risultato finale, per ora provvisorio, fa ascendere il numero delle ispezioni al 34% delle navi arrivate in porti italiani, valore superiore al 25% fissato dalla normativa europea (Direttiva comunitaria 95/21 entrata in vigore nel 1995). Si tratta di risultati di rilievo che il Comando Generale prevede di migliorare ulteriormente quest'anno accrescendo il numero degli ispettori e potenziando i sistemi informatici di supporto.
Tra le 199 navi trattenute in porto per le necessarie riparazioni figurano diverse bulk carrier e dieci petroliere.
Il comunicato del Comando menziona le tre seguenti unità, avviate ai cantieri per le riparazioni risultate necessarie a seguito delle ispezioni: mc Jerom (67389 tsl, bandiera maltese). Motivazione: casse di zavorra segregata contaminate. mc Tosca (5397 tsl, bandiera portoghese). Motivazione: linee antincendio corrose in più punti. bc Apollonia (437 tsl, bandiera albanese). Motivazione: corrosioni strutturali varie.
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