Nel corso della sua visita nel nord-est italiano, il presidente del Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema ha incontrato alla nuova Stazione Marittima Ro-Ro del porto di Venezia i massimi vertici degli enti locali, sindacalisti, imprenditori e operatori portuali. «Non sono qui - ha detto D'Alema - per celebrare la crescita del Veneto, ma per capire come meglio sviluppare l'economia di questa regione che già è trainante per tutto il Paese». Molti relatori hanno infatti auspicato da parte del governo un intervento diretto ed immediato per dare al Veneto e al porto di Venezia infrastrutture in linea con il forte trend di sviluppo di questa regione che dal 1996 al 1999 ha registrato una crescita di presenza imprenditoriale di oltre il 30%.
Nel suo discorso introduttivo il presidente dell'Autorità Portuale di Venezia, Claudio Boniciolli, ha esposto al presidente del Consiglio l'esigenza di poter disporre di regole di mercato chiare per dare maggiore competitività al porto: «un porto - ha spiegato Boniciolli - oggi completamente privatizzato e che in questi ultimi anni si è sviluppato grazie anche ad una grande infrastrutturazione che è stata resa possibile da cospicui investimenti costituiti da ricavi per le privatizzazioni, contributi statali e fondi europei. Un porto che rappresenta il cardine di quel "distretto logistico regionale" costituito dagli interporti di Padova e Verona e dall'aeroporto internazionale Marco Polo di Venezia».
I numerosi interventi di imprenditori ed amministratori sono stati incentrati sull'urgenza di dare adeguati collegamenti stradali, ferroviari ed idroviari al sistema trasportistico regionale, agevolando così un rapporto che deve essere sempre più stretto tra il porto e il suo retroterra produttivo.
Il presidente dei terminalisti e console dei lavoratori portuali di Venezia, Dante Bolognati, ha sollecitato il presidente del Consiglio ad accelerare l'iter di approvazione del nuovo articolo 17 della legge n. 84/94 che trasforma le compagnie portuali distinguendo le funzioni di prestatori di servizi e il ruolo imprenditoriale, «perché sia messa, una volta per tutte, la parola fine ad ogni diatriba all'interno dei porti». Bolognati ha inoltre ricordato come l'insieme trasportistico della regione, una volta adeguato, potrà aiutare anche la crescita del cabotaggio marittimo che proprio sul porto di Venezia, per i numerosi servizi feeder che vi fanno capo, potrà trovare un terminal marittimo naturale nel Sud d'Europa direttamente collegato ai grandi hub mediterranei di Taranto, Gioia Tauro, Pireo e Malta. «E' proprio su questo mare e al versante orientale del Paese - ha concluso Bolognati - che lavoratori ed imprenditori veneti, nazionali ed esteri, chiedono che il governo dedichi maggiore attenzione e più impegno, più energie anche per dare all'azienda Italia maggiori opportunità di competitività nella grande sfida che l'economia mondiale del terzo millennio a tutti impone».
Nelle sue conclusioni il presidente del Consiglio ha ricordato come il Veneto sia un punto centrale, cruciale nell'allargamento della nuova Europa: «vogliamo e dobbiamo lavorare insieme con serietà e senso di responsabilità - ha detto D'Alema - perché quest'area adriatica, soprattutto per i rapporti con l'Est dell'Europa, diventi un elemento propulsivo di forte sviluppo: il Veneto è una terra viva che, per la sua sfida alla modernizzazione, può essere d'esempio a tante altre parti d'Italia». |
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