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Lunedì prossimo sciopero dei dipendenti degli impianti portuali gestiti da operatori aderenti ad Assologistica
Secondo i sindacati dei trasporti, Assoporti e FISE sarebbero su posizioni più trattabili di Assologistica, che presenta troppo pregiudiziali sul contratto unico. Scoglio principale la flessibilità del lavoro
17 febbraio 2000
La trattativa sul contratto unico di lavoro nei porti, dopo mesi di incontri fra le parti (Assologistica, Assoporti e l'associazione delle imprese portuali FISE da una parte, e sindacati dei lavoratori del settore portuale dall'altra) sono ancora in alto mare. Il problema principale da risolvere è quello della flessibilità del lavoro, sul quale le parti sono ancora molto distanti. Ma è Assologistica, secondo quanto affermano le organizzazioni sindacali, che continua a presentare continuamente delle pregiudiziali, mentre l'Associazione Italiana Porti (Assoporti) e la Federazione Imprese di Servizi (FISE) risulterebbero più "trattabili" e consentirebbero a discutere con i sindacati per fissare un ambito nel quale comprendere la flessibilità del lavoro.
La situazione non presenta sbocchi e i sindacati hanno proclamato per lunedì 21 febbraio l'astensione dal lavoro di tutti i dipendenti degli impianti gestiti dagli operatori privati aderenti ad Assologistica (terminalisti portuali, gestori di magazzini, operatori della logistica). Così i lavoratori tornano ad incrociare le braccia, rompendo un periodo di pace sulle banchine portuali che forse non era mai durato così a lungo.
Presidente di Assologistica è Giovanni Leonida; vice presidenti sono Alfonso Clerici, Walter Lugli, Michele Loparco, Aldo Magi, Pierpaolo Mosconi e Luciano Valbonesi. Segretario generale è Jean-Francois Daher; delegato ai rapporti con le organizzazioni sindacali è il vice presidente Michele Loparco.
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