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Lo sviluppo sostenibile nella politica dei Trasporti e dell'Energia nel 21° secolo
Ne ha parlato a Bruxelles Loyola de Palacio, che oltre alla carica di vicepresidente della Commissione Europea ricopre anche quella di commissario per l'Energia e i Trasporti
31 marzo 2000
Loyola de Palacio, che oltre alla vicepresidenza della Commissione Europea ricopre anche la carica di commissario per i Trasporti e per l'Energia, nel corso di un meeting svoltosi oggi a Bruxelles ha tenuto una conversazione sullo sviluppo sostenibile nel settore della politica dei Trasporti e dell'Energia.
Il commissario si è richiamato innanzitutto a quelle che ha definito pietre miliari poste in questo settore dalla Comunità, e precisamente:
La richiesta del Consiglio Europeo di Helsinki alla Commissione di sviluppare una strategia per lo sviluppo sostenibile a lungo termine per il Consiglio del giugno 2001 (processo di Cardiff).
La Comunità ha invitato a cercare altre iniziative per lo sviluppo sostenibile nei dieci anni che sono seguiti alla conferenza mondiale delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro del 1992 (Rio + 10).
La Commissione ha identificato come sviluppo sostenibile uno dei suoi obiettivi strategici nel piano di lavoro fino al 2005.
E' ora importante capire che cosa si intende per sviluppo sostenibile, concetto che si è evoluto dal 1987, quando il Rapporto Brundtland delle Nazioni Unite dal titolo "Il nostro comune futuro" trasformò la 'sostenibilità' in una frase d'uso comune. Ed è stato un principio accolto sia nella politica Comunitaria che internazionale, e precisamente nella politica internazionale con la Convenzione di Rio del 1992 su "Ambiente e sviluppo" e nella politica Comunitaria con il Trattato di Amsterdam del 1997, che ha esplicitamente incluso lo sviluppo sostenibile nell'articolo 2 come uno degli obiettivi dell'Unione Europea.
E' importante capire - ha detto il commissario de Palacio - che la sostenibilità è un concetto comprensivo, riguardante non soltanto la protezione ambientale e le condizioni di vita della generazione attuale e di quelle future, ma è anche una necessità delle società moderne per realizzare produzioni competitive, il pieno impiego e altri aspetti sociali.
Vi sono inoltre secondo il commissario UE i seguenti collegamenti tra obiettivi diversi e sviluppo sostenibile per una politica dell'energia:
Sicurezza: Una politica energetica che assicura approvvigionamenti certi ed evita rotture contribuisce allo sviluppo sostenibile.
Competitività: Una politica energetica che offre una struttura per un'energia competitiva regola la dinamica della crescita economica e del benessere e contribuisce allo sviluppo sostenibile.
Ambiente: Una politica energetica che evita l'inquinamento e mantiene le basi ecologiche per la vita sulla Terra contribuisce allo sviluppo sostenibile.
La difficoltà, ha detto la de Palacio, sta nel trovare un giusto equilibrio tra i diversi obiettivi.
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