Si è tenuta oggi a Roma l'assemblea della Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca (Federpesca). L'assemblea dei soci ha eletto nuovo presidente Ervio Dobosz, già presidente di Europeche, che succede ad Aldo Bassi e rimarrà in carica fino al 2002.
Dobosz, 69 anni, ha presieduto dal 1988 al 1999 Europeche, della quale è l'unico presidente onorario a vita. Tra gli obiettivi conseguiti durante la sua presidenza dell'associazione europea, particolarmente rilevante è il riconoscimento della filiera 'pesca' come attività economica di primo piano, anche a fronte della significativa valenza occupazionale. Nel corso dell'assemblea odierna è stata esaminata la situazione della flotta italiana, che è seconda in Europa dopo la Spagna nonostante la sofferenza del settore dovuta all'aumento dei costi di esercizio (in particolare del gasolio), alle difficoltà strutturali del sistema pesca, nonché ai fattori di debolezza che rendono sempre meno appetibili gli investimenti nel settore.
Al 31 gennaio scorso la flotta italiana da pesca era costituita da 18.774 unità, di cui 2.774 superiori a 10 tonnellate di stazza lorda (14% in meno sul 1998) e 16.000 pescherecci (unità classificate al di sotto delle 10 tonnellate) che rappresentavano circa l'83% in numero e il 27% in stazza lorda complessiva dell'intera flotta.
Il fatturato complessivo generato dalle imprese del settore è di 9.128 miliardi di lire (dati '99) e l'incidenza delle importazioni sul fatturato è di 4.760 miliardi.
La produzione nazionale è di circa 764.000 tonnellate di prodotto ittico per 4.358 miliardi di lire di fatturato (compresa l'acquicoltura). Gli occupati nel settore sono circa 107.000, di cui 43.457 nella pesca marittima, 17.000 nelle attività direttamente connesse (trasformazione, cantieristica e acquicoltura) e 46.024 nelle attività connesse al comparto (commercializzazione, distribuzione, servizi portuali, ecc.).
L'azione di Federpesca nel prossimo anno si concentrerà sulla flessibilità di esercizio dell'attività, per il mantenimento e per l'accrescimento dei livelli occupazionali del settore e coerente con la specificità operativa, e sul rilancio di una logica di sistema. «Per conseguire questi obiettivi - ha dichiarato Luigi Giannini, direttore generale dell'associazione - bisogna ripensare le strutture mercantili e il sistema di commercializzazione tradizionale, sfruttando tutte le opportunità offerte dalla messa in rete della produzione esistente e dal commercio elettronico». «Noi chiediamo - ha aggiunto Giannini - che l'amministrazione italiana della pesca accompagni e sostenga un percorso di modernizzazione complessiva che investa innanzitutto il rapporto tra imprenditore e strutture pubbliche di riferimento».
Durante i lavori dell'assemblea la federazione ha anche presentato il suo 'contratto di programma', che si fonda su quattro assi di intervento: miglioramento della qualità totale (del processo e dei prodotti), innovazione e modernizzazione del settore, sviluppo e integrazione delle imprese in sistemi locali, azioni orizzontali per il rafforzamento del sistema delle imprese dell'economia ittica.
Federpesca ha inoltre sottolineato il suo impegno per superare le incoerenze che sopravvivono nel contrastato e delicato problema della gestione razionale delle risorse: non si può ad esempio - sostiene l'associazione - perseguire l'aumento della biomassa e allo stesso tempo consentire la pesca del novellame da consumo.
Durante l'assemblea sono state affrontate altre questioni chiave per il settore, tra cui «la valenza economico-sociale dell'imprenditoria della pesca italiana in contrapposizione a soluzioni giuridiche che - rileva l'associazione - mal celano il tentativo di ricercare privilegi fiscali e contributivi; il controllo per eliminare, o quanto meno ridurre, le situazioni che rischiano di squilibrare l'ecosistema marino prossimo alle coste; le relazioni esterne ed internazionali in materia di pesca, ambito nel quale Federpesca intende sostenere l'avvio di negoziati con i principali Paesi terzi del Mediterraneo (Algeria, Tunisia, Libia) in sede di Consiglio europeo dei ministri della Pesca».
«Federpesca intende dimostrare - ha concluso Giannini - che la pesca può continuare ad assicurare reddito alle imprese, lavoro e sicurezza sociale agli addetti e prodotti ittici ai consumatori, nel pieno rispetto del principio di 'sostenibilità dell'impresa'».
In occasione dell'assemblea, Federpesca ha inoltre approvato le modifiche del proprio statuto, per aprire la federazione a tutte le componenti imprenditoriali del sistema pesca. |
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