Due mesi fa - ma la notizia è emersa soltanto ora - è stata disposta dalla direzione Concorrenza della Commissione Europea un'improvvisa ispezione negli uffici europei di sette compagnie di navigazione, sospettate d'aver applicato l'anno scorso un controverso sovrannolo di 250 dollari sui noli transatlantici westbound per riposizionamento dei container.
Gli ispettori della Commissione sono piombati ad Amburgo negli uffici delle compagnie asiatiche COSCO, Hanjin, Hyundai, K Line e Yang Ming, a Brema negli uffici della DSR/Senator e della Cho Yang e a Londra negli uffici della K Line e della Hyundai. Cercavano prove del surcharge su corrispondenza, documenti cartacei e su computer, fotocopie, e su altra documentazione che hanno portato via ed ora studiano per trovare le prove della collaborazione delle sette compagnie nell'imposizione del surcharge.
La Commissione afferma d'aver organizzato l'ispezione di propria iniziativa, senza una formale richiesta dei caricatori.
E' certo che questo tipo d'ispezioni, decise a Bruxelles ed effettuate in tutte le nazioni dell'Unione Europea, avvengono molto raramente nel settore dello shipping. Proprio per questo la verifica decisa dalla direzione Concorrenza ha destato molta sorpresa nell'ambiente marittimo.
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