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La produzione dell'industria chimica europea crescerà quest'anno del 4,5%
Lo European Chemical Industry Council chiede all'UE trasporti ferroviari efficienti e competitivi
21 giugno 2000
Lo European Chemical Industry Council (CEFIC), riunitosi in assemblea alla fine della scorsa settimana a Venezia, ha tracciato un quadro positivo per il futuro dell'industria chimica europea. Se la produzione lo scorso anno è cresciuta del 3,5%, quest'anno salirà del 4,5% e l'incremento sarà particolarmente rilevante in Germania e in Olanda. Nel 2001 l'aumento della produzione si attesterà invece sul 3,5%. Le stime sono fondate sulle buone prospettive di crescita dei traffici mondiali e sulla ripresa delle economie asiatiche, con esclusione del Giappone, e di quelle dell'America Latina. Oltre a questi elementi rimane inoltre alta la domanda nelle stesse nazioni dell'UE.
Nel 1999 gli scambi dei paesi dell'Unione Europea con l'estero hanno registrato un surplus commerciale relativo al settore chimico di 41 miliardi di euro (esportazioni 105 miliardi di euro, importazioni 60 miliardi di euro), con un incremento di 6 miliardi di euro rispetto all'anno precedente.
Secondo il CEFIC, le esportazioni di prodotti chimici dall'Unione Europea - compresi i traffici entro l'UE - crescerà quest'anno del 7% e nel 2001 del 5%.
Anche l'industria chimica statunitense è solida, e otterrà quest'anno un sensibile incremento della produzione: circa il 5%, contro l'1,4% del 1999.
La competitività dell'industria chimica europea è comunque favorita dalla debolezza dell'euro. La forte domanda di prodotti chimici è anche attribuibile all'impennata del prezzo del petrolio, che peraltro ha generato costi aggiuntivi per la stessa industria chimica.
Questo settore industriale - ha sostenuto però il CEFIC - deve essere supportato da una politica liberalizzatrice dell'Unione Europea in particolare nel comparto del trasporto ferroviario. Devono essere eliminati i colli di bottiglia rappresentati dall'attraversamento dei confini nazionali e deve essere introdotta la concorrenza tra differenti vettori ferroviari. Il CEFIC ha ricordato che il traffico di prodotti chimici rappresenta circa l'8% del volume totale delle merci europee, merci che sono trasportate soprattutto via strada, vista la poca competitività del vettore ferroviario. In particolare in Europa circa l'89% dei prodotti chimici transita sulle strade, mentre il 4% viene trasportato utilizzando servizi di cabotaggio e di navigazione interna e solo il 6% per ferrovia, percentuale quest'ultima che sale al 26% negli Stati Uniti.
Jean-Pierre Tirouflet, il nuovo presidente del CEFIC, eletto nel corso dell'assemblea svoltasi a Venezia, si è dichiarato comunque ottimista: «è chiaro - ha detto - che dopo la soppressione della vecchia divisione dell'Europa, la creazione di una nuova Unione Europa e l'ampliamento del mercato unico è questione di tempo».
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