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I cantieri spagnoli sotto inchiesta UE. Contestata l'acquisizione da parte della SEPI di alcuni stabilimenti della Astilleros Españoles
Secondo la Commissione Europea non si tratterebbe di una normale operazione commerciale, ma di un aiuto di Stato
12 luglio 2000
La Commissione Europea ha aperto una procedura d'inchiesta sugli aiuti concessi per la ristrutturazione dei cantieri navali pubblici spagnoli. L'inchiesta riguarderà in particolare l'acquisizione da parte della Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (SEPI) dei cantieri Juliana e Cádiz, e dell'industria motoristica Manises, specializzata nella realizzazione di propulsori diesel. Le aziende sono state cedute dalla Astilleros Españoles (AESA), controllata dalla stessa SEPI, per 10 miliardi di peseta (circa 60 milioni di euro). La Commissione UE ritiene probabile che non sia stata condotta una normale operazione commerciale, ma che piuttosto sia stata una iniezione di capitale assimilabile ad un aiuto di Stato, secondo quanto previsto dall'articolo 87.1 del Trattato CE. Bruxelles ritiene inoltre che tale forma di sovvenzione sia incompatibile con la normativa sugli aiuti alla cantieristica (Regolamento 1540/98 del Consiglio UE) e che contrasti con quanto contemplato dal piano di ristrutturazione dei cantieri spagnoli approvato dalla stessa Commissione UE nel 1997. Il piano prevedeva infatti, quale condizione prioritaria, che i cantieri non ricevessero più alcuna sovvenzione statale, né coperture di disavanzi, o che fossero oggetto di privatizzazione.
Secondo quanto a conoscenza della Commissione, la SEPI avrebbe intenzione di privatizzare i due cantieri e la Manises, o di fondere queste società con i suoi cantieri militari di Bazan. SEPI in seguito acquisirebbe - tutti o in parte - i restanti cantieri di proprietà pubblica.
La procedura d'indagine è stata aperta anche perché - sostiene la Commissione - le autorità spagnole non hanno risposto alle ripetute sollecitazioni di Bruxelles, intenzionata ad ottenere informazioni sull'operazione. Oggi comunque la Commissione ha rinnovato la richiesta, intimando alla Spagna di fornire i dati entro un mese.
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