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Negli Stati Uniti cresce la protesta ambientalista contro l'inquinamento causato dalle navi da crociera
Secondo l'organizzazione ecologista Bluewater Network, l'Environmental Protection Agency regolamenta tutte le forme di trasporto tranne quella marittima
31 luglio 2000
Negli Stati Uniti si moltiplicano le accuse di inquinamento rivolte alle compagnie crocieristiche. Al riparo da critiche praticamente in ogni altra parte del mondo, negli USA invece le navi da crociera vengono ogni giorno di più considerate produttrici di inquinamento sia marino che atmosferico. Per ottenere fondi da utilizzare per la protezione dell'ambiente l'Alaska e le sue comunità locali stanno ad esempio predisponendo misure di carattere fiscale a carico delle compagnie crocieristiche che programmano itinerari nelle acque dello Stato (inforMARE del 21 aprile).
Un rapporto dell'organizzazione ambientalista Bluewater Network afferma che l'inquinamento atmosferico causato dai fumi di scarico della navi da crociera è dannoso per la salute degli abitanti delle città portuali e provoca cambiamenti climatici. Secondo Bluewater Network il combustibile impiegato dalle navi passeggeri è uno dei più nocivi, con livelli di solforo superiori di 5.000 volte a quelli del carburante di camion e pullman.
Bluewater Network accusa anche la statunitense Environmental Protection Agency (EPA), che ha deciso di delegare all'International Maritime Organization (IMO) delle Nazioni Unite la regolamentazione dell'inquinamento causato dalle navi. Regolamentazione che è contenuta nell'annesso IV della MARPOL e che però - secondo l'organizzazione ambientalista - è del tutto inadeguata, tanto che consente l'incremento del 13% delle emissioni delle navi entro il 2030. La normativa tra l'altro diventerà operativa solo quando le nazioni che insieme realizzano almeno il 50% del traffico marittimo mondiale ratificheranno il trattato MARPOL. Fino ad ora - fa notare Bluewater Network - solo due nazioni, che rappresentano il 5% del traffico marittimo mondiale, l'hanno sottoscritto, e senza l'entrata in vigore della MARPOL le emissioni potranno salire anche del 35% entro il 2030.
Non sono solo le navi da crociera sotto accusa. «Una sola nave portacontainer - afferma infatti Bluewater Network - vomita più inquinamento di 2.000 camion diesel. Con l'esplosione dei traffici globalizzati, il 95% dei quali coinvolge le navi, gli oceani hanno iniziato ad essere considerati come autostrade». Il direttore dell'organizzazione ambientalista, Russell Long, punta nuovamente l'indice contro l'EPA, accusandola di regolamentare tutte le altre forme di trasporto tranne quella marittima.
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