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Approvati dal Comitato Portuale di Napoli tre progetti per un investimento complessivo di circa 20 miliardi di lire
Si tratta del recupero e della rifunzionalizzazione del molo San Vincenzo, della riparazione della Dita Duca d'Aosta e del rifacimento della pavimentazione della banchina molo Pisacane lato ponente
24 luglio 2000
Il Comitato Portuale di Napoli ha approvato oggi altri tre progetti, arricchendo il già cospicuo paniere di interventi varati in queste settimane. . Gli investimenti previsti sono di 16 miliardi e 800 milioni di lire per il molo San Vincenzo, di due miliardi per la Diga Duca d'Aosta e di un miliardo per i lavori di manutenzione al molo Pisacane.
I primi due progetti definitivi dovranno a breve superare il vaglio tecnico della terza Commissione del ministero dei Lavori pubblici, il terzo rientrerà insieme con altri interventi in un programma organico di manutenzioni.
Nel corso della riunione, l'ultima prima della pausa estiva, si è in particolare approfondito l'intervento sull'antico molo borbonico che dovrà essere tra l'altro destinato all'attracco di navi da crociera e di grandi yacht e che dovrà diventare una delle più belle passeggiate a mare per napoletani e turisti.
Il Comitato ha inoltre espresso parere favorevole riguardo alla concessione degli ormeggi con esercizio stagionale. La Commissione composta da Autorità Portuale e Comune di Napoli, con la partecipazione della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Capitaneria di Porto aveva infatti elaborato, con l'aiuto di esperti, un piano di ormeggi ad esercizio stagionale da dare in concessione per quattro anni e che riguardava gli specchi d'acqua di Largo Sermoneta, di via Caracciolo e della Rotonda Diaz. Dopo l'approvazione da parte del Comitato Portuale si bandì una gara pubblica aggiudicata da un consorzio di ormeggiatori e si diede corso all'espletamento degli ulteriori adempimenti richiesti, tra cui il vaglio della Commissione edilizia del Comune. Il Comitato Portuale ha accolto la richiesta del presidente dell'ente portuale, Francesco Lauro, di procedere condizionando comunque la delibera presidenziale all'acquisizione dei necessari provvedimenti urbanistici. «Il Comitato - ha commentato Lauro - ha posto in essere un atto politico chiaro e forte. Approvare la concessione quadriennale significa ribadire che il lavoro svolto nei mesi passati, sfociato nelle linee guida già approvate da codesto Comitato, è valido. Da un lato la repressione di ogni abuso. Dall'altro scelte chiare che consentano ai soggetti, che hanno accettato di agire nella piena legalità, di procedere agli investimenti necessari per l'acquisto dei pontili galleggianti e ai diportisti di disporre di ormeggi moderni ed adeguati». Il Comitato ha inoltre approvato la richiesta dell'amministrazione comunale di realizzare in porto un Museo dell'Emigrazione. L'edificio individuato è l'ex palazzina Feder Consorzi danneggiata dal terremoto del 1980 e da allora in completo abbandono. Coma ha spiegato il segretario generale dell'Autorità Portuale, Wanda D'Alessio, la scelta non è stata casuale, ma risponde all'esigenza di concentrare il museo di arte contemporanea, l'istituto Geomare ed il Museo dell'Emigrazione in un'area compresa tra i Magazzini Generali ed il Pisacane. «Questo - ha detto la D'Alessio - darà una valenza superiore al porto grazie all'insediamento di attività scientifiche e culturali di valore e di richiamo e che renderanno il porto uno spazio vivo, dove trascorrere il tempo libero». Il Museo darà lavoro a 40 persone tra ricercatori ed archivisti e, come ha ricordato il presidente Lauro, porrà il porto di Napoli al centro di relazioni e di scambi culturali internazionali. «Il Museo dell'Emigrazione di Napoli - ha precisato Lauro - farà da contraltare a Ellis Island di New York e al Pier 21 di Halifax. Diventerà un centro di grande attrazione per turisti, per i napoletani e per i tanti italiani partiti dal porto di Napoli che arricchiscono con la loro intraprendenza e con il loro lavoro alcuni dei più giovani e dinamici paesi del mondo».
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