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Spesso gli agenti marittimi vengono considerati responsabili come gli armatori in caso di trasporto di clandestini
I problemi più gravi sorgono nel Canada, negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Un elenco di provvedimenti cautelativi consigliati agli agenti marittimi. Il problema è stato dibattuto nel corso dell'annuale Ship Agency Conference che si è svolta a Londra
31 agosto 2000
Al quarto congresso annuale Ship Agency Conference che si è svolto a Londra, l'argomento principale è stato la responsabilità degli agenti marittimi per illegalità compiute con navi di armatori che essi rappresentano.
Infatti gli agenti marittimi sono sempre più spesso assillati dal grave problema degli immigranti clandestini che passano illegalmente le frontiere marittime della loro nazione. Un problema che ha già assillato anche le società armatoriali, causando difficoltà alla loro attività. Infatti è molto più semplice per le autorità preposte all'immigrazione prendere provvedimenti nei riguardi di un agente marittimo, più che di un armatore di una nave registrata in Liberia e gestita da una società di Singapore, di cui non si riesce ad individuare il responsabile. E gli agenti marittimi possono essere facilmente individuati anche dopo che l'armatore si è praticamente dissolto nel nulla.
Gli agenti marittimi in molti paesi devono far fronte alle stesse responsabilità a cui sono chiamati a rispondere gli armatori quando abbandonano gli equipaggi o i passeggeri entrati illegalmente nel paese con navi di cui curano l'agenziamento.
Nel corso della conferenza Julia Mavropoulos, uno dei direttori dell'International Transport Intermediaries Club (ITIC), ha precisato che in circa la metà dei paesi che ha esaminato gli agenti marittimi sono stati considerati corresponsabili con gli armatori dalle locali leggi sull'immigrazione e sono stati multati nella stessa misura.
In alcune località le autorità preposte all'immigrazione applicano la legge alla lettera, altrove invece la legge è in vigore ma viene praticamente ignorata. Le tre nazioni in cui gli agenti marittimi hanno incontrato i più gravi problemi sono il Canada, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. In questi paesi gli agenti marittimi sono considerati responsabili come gli armatori in relazione a multe e spese sostenute per il rimpatrio dei clandestini.
In Canada se da una nave sbarcano disertori o passeggeri clandestini, deve essere pagata una somma considerata in deposito all'Enforcement Office della città e all'ufficio Immigration Canada. Il deposito viene fissato con un ammontare praticamente illimitato ed è a discrezione dell'ufficio immigrazione. Negli ultimi casi la somma è stata valutata in circa 20.000 dollari canadesi (13.500 dollari USA), con 3.200 dollari canadesi considerati come una tassa che comunque non viene restituita, mentre il resto viene restituito se il disertore o il clandestino viene riconosciuto come immigrante oppure se lascia il paese.
Negli Stati Uniti l'Illegal Immigration Reform and Immigrant Responsability Act del 1996 stabilisce che "la persona che effettua il trasporto (armatore, capitano della nave o agente marittimo) di una nave che porta un immigrante illegale negli Stati Uniti è responsabile per il trasporto di quella persona nel paese nel quale egli - o essa - viene espulso". Il comma 8 commina una multa di 3.000 dollari all'armatore e al suo agente "che vengono meno al loro dovere di prevenire lo sbarco di persone non autorizzate".
In Gran Bretagna l'Immigration (Carriers Liability Act) 1987 stabilisce che "l'armatore o l'agente della nave dovranno pagare 2.000 sterline ogni volta che essi trasportano un clandestino nel paese". Il vantaggio per gli agenti marittimi semmai è che il regolamento di tipo britannico è insolito nelle altre nazioni dell'Unione Europea. Soltanto le leggi irlandese e greca attribuiscono la stessa responsabilità all'armatore e al suo agente per il trasporto di clandestini. Ma in pratica, secondo quanto ha asserito Julia Mavropoulos, questi paesi non l'applicano nei riguardi degli agenti della nave. Ha aggiunto che "per quanto si può capire le leggi sull'immigrazione delle altre nazioni membri dell'Unione Europea sottolineano la responsabilità dell'armatore, ma non dell'agente della nave, a meno che egli sia direttamente coinvolto nel trasporto dei clandestini".
La direttrice dell'ITIC ha lodato la posizione della Germania, che dimostra molta ragionevolezza sia nei riguardi degli armatori che degli agenti della nave, nonostante il paese lamenti i più gravi problemi quanto all'immigrazione clandestina di tutte le altre nazioni europee. Non vengono applicate multe all'armatore, a meno che non ne venga dimostrata la complicità nel trasporto o se i clandestini vengono trattati male. Gli agenti marittimi non hanno alcuna responsabilità, se contraggono un'assicurazione per multe e costi di trasporto relativi ai clandestini.
In altre nazioni, specialmente in Sudafrica, in Pakistan, nelle Filippine e nella maggior parte delle nazioni del Medio Oriente, l'agente marittimo viene trattato come un alter ego dell'armatore. In questi paesi gli agenti sono considerati responsabili per tutti gli impegni assunti dall'armatore, che non includono solamente il trasporto di clandestini, ma anche danni al carico, danni alle installazioni portuali, rimozione di rottami, inquinamento marino, ecc.
Ma l'immigrazione clandestina cresce ogni anno. L'International Organisation for Migration l'ha stimata in 4 milioni di persone l'anno. Negli Stati Uniti, secondo una ricerca sull'argomento condotta dall'US Immigration and Nationalization Service nel 1997, vivono negli USA 5,5 milioni di persone immigrate illegalmente.
I metodi per introdurre clandestini in un paese si sono fatti sempre più sofisticati. Qualche volta il clandestino viene indicato come membro dell'equipaggio. Altre volte i clandestini arrivano nascosti in container, in rimorchi, individualmente o "alla rinfusa". Alcuni sono stati trovati nascosti in colli di alberi natalizi, o in container pieni di fiori.
Un altro grave problema è quello dei documenti falsificati usati dai clandestini.
Nell'ultimo decennio il problema si è accentuato.
Gli agenti marittimi dovrebbero osservare le seguenti precauzioni per non incorrere in multe o altre spese:
Avere garanzie dall'armatore o dal P&I Club dell'armatore prima che la nave parta.
Non concedere depositi alle autorità senza che una corrispondente misura venga presa dall'armatore.
Controllare la posizione e la reputazione di tutti i "principals" sconosciuti.
Esaminare attentamente ogni richiesta di cambio equipaggio che coinvolga marittimi del terzo mondo.
Attenzione all'indirizzo della compagnia armatrice che deve contenere il numero di telefono.
Controllare se la nave in realtà esiste e dove si trova, secondo le indicazioni dell'armatore.
Controllare le referenze.
Gli imbroglioni qualche volta si mostrano con il nome di un armatore autentico.
In caso contrario avvertire immediatamente le autorità.
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