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Accordo di fusione tra le compagnie petrolifere statunitensi Chevron e Texaco
L'intesa, che prevede la cessione della Texaco per 35 miliardi di dollari, permetterà di realizzare economie per 1,2 miliardi di dollari. Taglio di 4000 posti di lavoro
16 ottobre 2000
La Chevron, la seconda compagnia petrolifera statunitense, ha siglato ieri un accordo del valore di 35 miliardi di dollari per l'acquisizione della Texaco, terza major Usa del settore. L'intesa è stata raggiunta nonostante molti analisti avessero mostrato scetticismo circa un esito positivo delle trattative da tempo in corso tra le due società: il prezzo di vendita era infatti ritenuto troppo basso, soprattutto in considerazione dell'attuale forte incremento della quotazione del greggio.
Le due compagnie sono rispettivamente al quinto e settimo posto della graduatoria delle più grandi imprese petrolifere mondiali.
La nuova società nata dalla fusione sarà chiamata Chevron Texaco e potrà contare su una produzione giornaliera di 2,7 milioni di barili di olio equivalente, che la porrà al quarto posto nel mondo dopo Exxon Mobil, Shell e BP. A capo della Chevron Texaco ci sarà probabilmente Dave O'Reilly, presidente e CEO di Chevron Corporation, mentre Peter I. Bijur, attuale presidente di Texaco, diventerà vice presidente della nuova compagnia e sarà responsabile dei settori raffinazione, marketing, energia e chimica. Il vice presidente di Chevron, Richard H. Matzke, sarà nominato responsabile dei settori esplorazione e produzione.
Secondo le prime indiscrezioni le due compagnie, che non hanno ancora ufficializzato l'accordo, avrebbero programmato di realizzare economie per circa 1,2 miliardi di dollari, intervenendo in particolare sui costi. Sarebbe prevista anche una consistente riduzione del personale, con il taglio di 4.000 posti di lavoro sui 57.000 attualmente garantiti dalle due società. L'accordo prevede che Chevron si faccia carico della situazione debitoria della Texaco che è pari a 7 miliardi di dollari.
L'attività delle due compagnie è concentrata in particolare in Africa occidentale, nell'ex Unione Sovietica e in America Latina. Chevron e Texaco gestiscono la joint venture Caltex, che opera in Asia nella raffinazione e nella commercializzazione dei prodotti delle società.
L'intesa dovrà ora ottenere l'approvazione - tutt'altro che scontata - dell'autorità antitrust americana.
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