Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
04:27 GMT+1
Gli agenti marittimi hanno un avvenire, ma solo se prenderanno coscienza che i tempi sono cambiati
Intervistato dal "Journal pour le Transport International" Luigi Negri, presidente della Federagenti, esamina i problemi delle agenzie marittime italiane
1 dicembre 2000
Il settimanale svizzero "Journal pour le Transport International" nel numero del 24 novembre dedica la foto di copertina e un articolo-intervista di due pagine a Luigi Negri, presidente della Federagenti, delle agenzie marittime Intersea e Medmar, e contitolare del GIP che possiede il 100% del container terminal SECH di Genova e il 32% del container terminal CICT di Cagliari.
Rispondendo alle domante di Jutta Iten, Negri affronta il problema degli agenti marittimi indipendenti e delle agenzie di proprietà degli armatori - i primi più agili e più vicini al mercato - e del "third party agent".
Il gruppo Finsea, di cui Intersea e Medmar fanno parte, detiene anche il 40% del capitale della China Shipping (Italy) Agency, agente del China Shipping Group di Shanghai. La scarsa remuneratività delle commissioni - afferma Negri - viene affrontata e sopportata dalla Finsea approfittando del tasso elevato del dollaro, valuta con cui vengono retribuiti i servizi (o della debolezza dell'euro, con il quale vengono coperte le spese).
Negri lamenta la pesantezza delle "port services fees", che penalizza i porti italiani rispetto agli altri porti mediterranei. Ma chiude l'intervista con un messaggio di speranza per la sua categoria. «L'agente marittimo ha un avvenire - afferma - solamente se noi prendiamo coscienza che i tempi sono cambiati. Dobbiamo adattarci alle nuove esigenze e soprattutto dobbiamo soddisfare le richieste dei nostri clienti. Solo in questo modo avremo un avvenire».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore