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Se non sarà raggiunto un accordo in seno all'IMO, entro il prossimo giugno l'Unione Europea deciderà unilateralmente di bandire le petroliere a scafo singolo
Approvato dal Consiglio dei ministri il primo pacchetto di misure sulla sicurezza della navigazione. Atteso il pronunciamento della prossima sessione del Parlamento UE sui controlli dell'attività delle società di classificazione e sul rafforzamento delle ispezioni nei porti comunitari
22 dicembre 2000
Il Consiglio dei ministri dei Trasporti europei ha raggiunto ieri un accordo sul primo pacchetto di misure per la sicurezza della navigazione, denominato "Erika I", che riguarda tre interventi: la proposta di direttiva circa il controllo più severo sull'attività delle società di classificazione, il rafforzamento delle ispezioni nei porti dell'UE e il progetto di regolamentazione per la progressiva eliminazione delle petroliere a scafo unico (inforMARE del 21 marzo). I primi due saranno presi in esame dalla prossima sessione del Parlamento europeo, e quindi potranno essere varati all'inizio del 2001, mentre il terzo sarà portato all'attenzione della prossima riunione dell'International Maritime Organization (IMO). Se in tale sede non verrà raggiunto un accordo, i ministri europei si sono impegnati affinché i quindici Stati UE entro il prossimo giugno decidano unilateralmente di bandire le navi a scafo singolo secondo il programma concordato, che prevede la messa al bando progressiva nel periodo 2003 - 2015 secondo il tipo e l'età della nave, accompagnata a partire dal 2010 da un rafforzamento dei controlli.
Il Consiglio ha inoltre preso atto con soddisfazione della presentazione da parte della Commissione Europea di un secondo pacchetto di misure per la sicurezza marittima, l'"Erika II" (inforMARE del 6 dicembre), e si è impegnato ad esaminarlo nel più breve tempo possibile.
«Possiamo essere fieri - ha commentato il vicepresidente della Commissione Europea, Loyola de Palacio, responsabile per i Trasporti e l'Energia - per aver visto le istituzioni europee, ad appena un anno dalla catastrofe dell'Erika, decidere misure ambiziose per migliorare sostanzialmente la sicurezza della navigazione: l'Europa è stata all'altezza della situazione». «Dobbiamo ora lavorare - ha aggiunto - alla messa in opera rapida ed efficace di queste misure».
Soddisfatto anche Jean-Claude Gayssot, ministro dei Trasporti francese, per i risultati ottenuti nei sei mesi della presidenza francese del Consiglio dei ministri europei. E' stato sottolineato il rafforzamento che il Consiglio ha portato alle due direttive del primo pacchetto di misure sulla responsabilità delle società di classificazione e sul numero delle ispezioni sistematiche nei porti UE (4.400 all'anno), sull'incrudimento dei controlli sulle navi substandard, che saranno messe al bando dopo il secondo fermo, e sull'adozione obbligatoria della "scatola nera". Secondo Gayssot questo permetterà di ottenere il consenso del Parlamento UE nella prossima sessione e ciò significherà l'entrata in vigore di queste misure all'inizio del 2001. Il ministro francese ha inoltre sottolineato, oltre alla decisione di bandire in ogni caso le navi a scafo singolo, l'impegno assunto dagli Stati membri che, ancor prima di conoscere il pronunciamento del Parlamento, dovranno aumentare il numero dei controlli e della loro efficacia con attenzione particolare per quelle navi che sono più a rischio, e dovranno aumentare il controllo sulle società di classificazione, così come stabilito nell'ultimo vertice UE a Nizza.
Gayssot ha ricordato che, in merito alla questione delle responsabilità in caso di incidenti marittimi, la Francia ha ottenuto l'impegno degli Stati UE per avviare una decisa riforma del FIPOL, il fondo d'indennizzo per gli inquinamenti marini, per la ratifica della Convenzione sulla HNS (High Nocious Substances) relativa all'indennizzo dei danni legati al trasporto via mare di sostanze chimiche e per la ratifica della Convenzione ILO (International Labour Organization) 180 e del protocollo alla Convenzione ILO 147, sull'orario e le condizioni di lavoro dei marittimi.
E' stato inoltre raggiunto - ha detto il ministro - un accordo politico sulla sicurezza delle operazioni di sbarco e imbarco nei porti delle navi rinfusiere.
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