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Hyundai Heavy Industries prevede un incremento del 10% della produzione mondiale di motori marini
Il gruppo, leader nel settore dei propulsori a due tempi, ritiene che nel 2000 i produttori sudcoreani abbiano coperto il 50% del mercato
8 gennaio 2001
La sudcoreana Hyundai Heavy Industries (HHI), il maggiore produttore mondiale di motori marini a due tempi con il 25% del mercato, prevede che la crescita di questo ramo d'attività proseguirà su livelli analoghi a quelli degli ordinativi di navi, attestandosi su un incremento annuo del 10%.
Hyundai Heavy Industries, che ha un produzione annua di 2,67 milioni di cv di potenza al freno (per 101 navi), è seguita nella classifica mondiale del settore dalla giapponese Mitsui Engineering & Shipbuilding con 1,3 milioni di cv e il 12% del mercato, dalla sudcoreana Samsung Heavy Industries con 926.000 cv (8%) e dalla giapponese Hitachi Zosen con 776.000 cv (7%).
Secondo Hyundai i produttori sudcoreani hanno coperto nel 2000 circa il 50% del mercato. Nel 1999 - ricorda il gruppo - i produttori giapponesi hanno rappresentato circa il 40% della produzione mondiale. Secondo la Hyundai però l'espansione degli stabilimenti nipponici è ora «seriamente ostacolata» dall'apprezzamento dello yen nei confronti del dollaro.
La quota rimanente del mercato è appannaggio soprattutto di industrie tedesche, polacche, cinesi e taiwanesi.
Il gruppo sudcoreano ritiene che nei prossimi anni il mercato sarà ancora dominato dai motori a basso numero di giri e che non si arresterà la corsa alla costruzione di motori di potenza sempre più elevata, che segue la crescente richiesta di navi di grande taglia. «Vediamo sempre più spesso navi da oltre 5.000 teu - ha detto il vice presidente di HHI, Chung Ick-young - e i porti mondiali attrezzarsi per accogliere portacontainer più grandi». Le positive stime si basano anche sulla prevista crescita della domanda di nuove petroliere a doppio scafo, che dovranno sostituire quelle costruite alla fine degli anni '70 e all'inizio degli '80 soprattutto in seguito all'adozione di normative più severe sull'inquinamento marino.
I motori rappresentano mediamente circa il 10-15% del prezzo di una nuova nave e Hyundai Heavy Industries ritiene sia più economico produrli localmente, nei pressi dei cantieri di costruzione delle navi. HHI ha creato nel 1976 la propria divisione per la produzione di motori marini, che negli anni successivi ha stretto accordi di licenza con la svizzera Sulzer Brothers (ora Wartsilia New Sulzer Diesel Corp.), con la danese B&W e con la tedesca MAN. Partner esteri in questo settore sono la Mitsubishi e la francese SEMT Pielstick Co.
Il primo motore è stato prodotto dalla Hyundai nel maggio 1979 ed è stato installato su una rinfusiera di 25.000 tonnellate di portata lorda consegnata all'armamento sudcoreano Shinhan Shipping Co. La divisione motori marini del gruppo è stata resa autonoma nel novembre 1978, con la creazione della Hyundai Engine Manufacturing Co., Ltd. (HEMCO). Questa società si è poi fusa nuovamente con la HHI nel dicembre 1989.
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