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Stabiliti i criteri per includere porti marittimi, porti interni e terminal intermodali nelle TENs
Per gli scali marittimi è previsto un traffico annuale di 1,5 milioni di tonnellate e 200mila passeggeri, e la presenza di una connessione con un'altra rete del TENs
24 gennaio 2001
Il Parlamento europeo e il Consiglio al comitato di conciliazione hanno raggiunto un accordo sui criteri di inclusione dei porti marittimi, dei porti interni e dei terminal intermodali nelle Trans-European Transport Networks (TENs), le reti prioritarie di trasporto europee.
Il Consiglio ha infatti accettato innanzitutto le proposte più restrittive avanzate dal Parlamento relative all'inclusione dei porti nell'ambito delle TENs, che prevedevano un volume di traffico annuale di 1,5 milioni di tonnellate e 200mila passeggeri, e la presenza di una connessione con un'altra rete del TENs. Il Consiglio aveva invece proposto un volume di traffico di solo un milione di tonnellate, senza alcuna connessione con altre TENs. I porti marittimi inclusi nel network TENs ricadono ora in tre categorie: la categoria A, che comprende i porti internazionali, quella B, che comprende gli scali a servizio di comunità più ristrette, e quella C, in cui sono compresi i porti regionali.
Nel caso dei porti interni, sono state inoltre accettate le proposte del Parlamento, che prevedono un traffico annuo di 500mila tonnellate, contro le 300mila ipotizzate dal Consiglio.
Su proposta del Parlamento UE sono stati inoltre inseriti nella lista delle vie d'acqua interne anche il canale Elba-Lubecca e quello Twente-Mittelland.
Il progetto numero 8 "Autostrada Lisbona-Valladolid", che fa parte dei 14 progetti TENs, è stato infine ridenominato "Collegamento multimodale Portogallo-Spagna con il resto d'Europa".
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