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Alcuni porti brasiliani intendono aumentare le tariffe portuali
Ridotte con la legge di modernizzazione dei porti, da cinque anni sono invariate
1 febbraio 2001
Il porto brasiliano di Santos ha intenzione di aumentare le tariffe portuali, che rappresentano l'11,2% dei costi portuali. La Companhia Docas do Estado de São Paulo (Codesp) ritiene infatti necessario un loro ritocco per compensare l'incremento dei costi operativi che è stato stimato in circa il 28%. Questa analisi è condivisa da altri porti brasiliani: tra questi Paranagua, Salvador e Rio Grande, che intendono effettuare aumenti compresi tra il 20% e il 22%.
Tali richieste sono però osteggiate dagli operatori portuali, che temono una riduzione della competitività degli scali brasiliani.
Codesp ha comunque fatto notare all'ente governativo SDE (Secretaria de Defesa Econômica) che le tariffe, sensibilmente ridotte con la legge di modernizzazione dei porti, non sono state successivamente adeguate all'aumento dei costi e da cinque anni sono pressoché bloccate.
Il presidente di Codesp, Fernando Vianna, ha spiegato che negli ultimi quattro anni le tasse portuali sono calate mediamente del 60%, ma l'incremento del traffico - che avrebbe dovuto compensare questa riduzione - non è stato pari alle aspettative: si prevedeva infatti di raggiungere nel 2000 una movimentazione complessiva di circa 70 milioni di tonnellate di merci, ma lo scorso anno il traffico nel porto di Santos è stato inferiore a 45 milioni di tonnellate.
Vianna incontrerà il ministro dei Trasporti brasiliano il prossimo 13 febbraio con l'obiettivo di raggiungere un accordo e introdurre l'aumento delle tariffe già in questo semestre.
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