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Definite le basi dell'accordo Bureau Veritas - Rina: la società francese controllerà le attività industriali del Rina, mentre quella italiana manterrà il controllo sull'attività navale
Previsti tre mesi di tempo per espletare le procedure di due diligence e definire i dettagli dell'alleanza
2 febbraio 2001
La società di classificazione francese Bureau Veritas (BV) acquisirà il controllo delle attività industriali del Registro Navale Italiano (Rina), mentre la società italiana - secondo quanto annunciato - «manterrà una partecipazione di controllo sull'attività navale». Questi sono i termini, ancora generici e di primo acchito tutti sbilanciati a favore del Registro francese, di un accordo che dovrà essere finalizzato in novanta giorni, come prevede la lettera d'intenti che Rina e Bureau Veritas hanno firmato oggi a Roma.
In tre mesi infatti dovranno essere espletate le procedure di due diligence e definiti i dettagli dell'alleanza. «L'accordo garantirà il mantenimento dell'identità di ciascun Registro e verterà inizialmente sullo sviluppo di una collaborazione tecnica nel settore marittimo», hanno affermato le due società, spiegando che «fondamentale nel raggiungimento dell'accordo è stata la volontà di costituire, attraverso questa unione, il nucleo originatore di un nascente registro europeo».
«In questi ultimi 18 mesi - ha detto Nicola Squassafichi, amministratore delegato del Rina - abbiamo maturato la convinzione che, nell'interesse dei nostri clienti, era necessario cercare un partner strategico per il RINA. Volevamo, però, garantire il mantenimento dei valori, della tradizione e della professionalità di questa istituzione. Il raggiungimento di un accordo con BV permetterà al Rina di rafforzarsi e porterà indubbi benefici anche ai nostri clienti e a tutto il nostro personale».
Tramontata definitivamente l'ipotesi di un'alleanza con lo statunitense American Bureau of Shipping (ABS), il Rina ha quindi scelto la strada francese. Una soluzione che forse ha il gusto di una riappacificazione. Erano stati feroci gli attacchi che il mondo marittimo transalpino aveva condotto contro la marineria italiana dopo l'affondamento della petroliera Erika, certificata dal Rina, di fronte alle coste francesi. Attacchi che forse hanno fatto terra bruciata attorno al Rina, lasciandolo allo scoperto e con poche carte in mano per condurre un tentativo di fusione così delicato.
«Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a raggiungere un accordo con il Rina - ha commentato Bernard Anne, vicepresidente esecutivo del Bureau Veritas - che si avvarrà dell'esperienza della collaborazione già sperimentata nell'ambito dell'UNITAS. Quest'alleanza creerà una delle più importanti realtà europee nel settore navale, industriale e della certificazione. Gli armatori italiani potranno beneficiare del contributo che il nostro network mondiale e di tecnologie all'avanguardia può portare all'alleanza. Siamo convinti che la nostra esperienza nel settore industriale possa sviluppare ulteriormente la gamma di servizi offerti dal Rina». «Quest'alleanza - ha concluso Anne - genererà importanti vantaggi in termini di crescita economica e occupazionale, ponendo Genova (dove ha sede il Rina, ndr) quale centro di eccellenza mondiale per le navi passeggeri».
Bureau Veritas, fondato nel 1828, ha oltre 10.000 addetti e 550 uffici in oltre 150 paesi nel mondo. La società è attiva nei settori aerospaziale, costruzioni, beni di consumo, energia, agroalimentare, manifatturiero, marittimo, trasporti e logistica. La sua divisione marittima classifica oltre 6.500 navi per un totale di 37 milioni di tonnellate di stazza.
Il Rina, costituito a Genova nel 1861, è la società capofila del gruppo Registro Navale Italiano ed ha più di 650 addetti in 55 uffici nel mondo. La società, uno dei membri fondatori dell'IACS, classifica oltre 2.000 navi per un totale oltre 15 milioni di tonnellate di stazza.
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