Il consiglio di amministrazione della Aeroporto di Genova Spa, presieduto da Marco Arato, ha approvato oggi il progetto di bilancio 2000, che mostra un utile ante imposte di 3,093 miliardi di lire ed un utile netto di 1,148 miliardi dopo aver effettuato ammortamenti per 3,248 miliardi. Il risultato operativo è stato di 7,751 miliardi su ricavi totali di 36,508 miliardi.
Il risultato dell'esercizio 2000, che presenta un consuntivo di 1.063.146 passeggeri, con un incremento dello 0,24% rispetto al 1999, è considerato positivo dalla società che gestisce l'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, alla luce dei profondi processi di riorganizzazione che hanno interessato gli scali del Nord Italia con l'apertura nel 1999 dell'hub di Malpensa e la conseguente limitazione dei voli sull'aeroporto di Linate. Il cda della società aeroportuale genovese ha spiegato che tale situazione aveva avvantaggiato l'aeroscalo ligure, con un incremento del 13,1% dei passeggeri rispetto al 1998, mentre nello stesso periodo si era notevolmente rallentata la crescita dell'aeroporto di Torino (+1,4%) e di quello di Pisa (+2%). Nel corso del 2000 invece, con la riassegnazione allo scalo di Linate degli slot domestici ed europei, si è verificato l'effetto opposto. Nel biennio 1999-2000 l'aeroporto genovese ha quindi registrato un incremento medio del 6,5%, valore che - ha sottolineato la società - è comunque superiore alle stesse previsioni di sviluppo attribuite da analisti esterni allo scalo di Genova.
Il traffico merci nel 2000 è risultato pari a 4.652.257 chilogrammi, con un incremento del 5% rispetto all'anno precedente. L'ottimo andamento della merce via superficie - ha spiegato Aeroporto di Genova - ha compensato il leggero calo dell'attività aerea, penalizzata nella componente "all cargo" dai fenomeni di riconversione industriale che hanno interessato l'apparato produttivo ligure, particolarmente quello genovese. Per superare questo problema la società ha in corso iniziative e contatti con aziende specializzate del trasporto e della logistica per attirare collegamenti regolari che siano alimentati da una sistematica rete di raccolta e smistamento su di un bacino più ampio di quello strettamente inerente il Cristoforo Colombo.
Nel corso dell'esercizio 2000 l'attività "non aviation" ha evidenziato un incremento del 9,8% nei confronti dell'esercizio precedente, con un'incidenza sul bilancio della società pari al 20% del totale dei ricavi, un punto percentuale in più rispetto al 1999. Al netto dei proventi garantiti dai servizi di handling, il rapporto tra fatturato "non aviation" e ricavi sale al 40%. |
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