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La Shipbuilders' Association of Japan chiede al governo di Tokyo di associarsi all'UE in un eventuale ricorso alla WTO contro i cantieri sudcoreani
L'associazione navalmeccanica propone che il Giappone partecipi al ricorso come "terza parte in causa"
16 maggio 2001
La Shipbuilders' Association of Japan (SAJ) ha chiesto alle autorità governative nazionali che il Giappone partecipi come "terza parte in causa" nell'eventuale ricorso dell'Unione Europa alla World Trade Organization in merito al contrasto con l'industria cantieristica sudcoreana, accusata di agire contro le regole del mercato vendendo navi a prezzi che non coprono i costi delle costruzioni.
L'iniziativa segue la decisione assunta ieri dai 15 ministri dell'Industria dell'UE di approvare la proposta della Commissione Europea di ricorrere alla WTO se entro il prossimo 30 giugno non sarà raggiunto un accordo amichevole con le autorità della Corea del Sud.
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