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Pessimistiche prospettive per il mercato assicurativo del ramo Marine
Il Comitato delle Compagnie di Assicurazioni Marittime di Genova prevede, dai sinistri verificatisi nei primi quattro mesi dell'anno, che il 2001 rappresenterà l'anno con il peggiore andamento statistico del ciclo quadriennale
11 giugno 2001
Lo scorso 7 giugno l'assemblea generale del Comitato delle Compagnie di Assicurazioni Marittime di Genova, che raggruppa 15 compagnie di assicurazione, ha esaminato la situazione del mercato assicurativo nel 2000, con particolare riferimento a quello dei trasporti.
La relazione del Comitato, che è presieduto da Giorgio Mitolo, ha ricordato che, anche nel 2000, «il settore Corpi ha continuato ad evidenziare un'accentuata concorrenza determinata principalmente dall'abbondante capacità di sottoscrizione che ha condizionato pesantemente l'attività operativa: solo nella seconda metà dello scorso anno si è notato un atteggiamento più prudente che, però, non ha ancora innescato l'auspicabile ripresa dei livelli di premio». Il Comitato ha rilevato come la situazione accentui «le perplessità che ogni operatore deve avere nell'assunzione di tali rischi. Anche i noleggiatori che, in caso di sinistro marittimo, vengono coinvolti con le proprie responsabilità, hanno assunto un atteggiamento molto più prudente nel noleggio di navi monoscafo e/o di età superiore ai 18/20 anni».
«In questi ultimi mesi - ha osservato il Comitato - l'inversione di tendenza nelle quotazioni ha cominciato a manifestarsi in maniera concreta su tutti i mercati. La durata dei rischi è stata riportata nel suo alveo naturale dei 12 mesi. I risultati negativi conseguiti da parte dei riassicuratori professionali del mercato trasporti ha comportato un irrigidimento nelle politiche di sottoscrizione e ha indotto molti di essi a cessare la propria attività. La diminuita capacità di assorbimento dei rischi è maggiormente sensibile per la riassicurazione facoltativa che si articola sulla massima selettività degli affari nuovi e che mira al raggiungimento dell'equilibrio dei premi su un portafoglio che, negli ultimi anni, si era, a parità di rischi, sensibilmente ridotto. Purtroppo per le nostre società, la situazione negativa si è evidenziata nei nostri bilanci, le difficoltà oggi non sono tanto quelle di indurre la clientela a pagare premi superiori, quanto quelle di trovare supporti riassicurativi che diano garanzie di affidabilità».
«Nel settore Merci - prosegue la relazione - lo scorso anno si è rilevato che, mentre da una parte il numero delle compagnie sottoscrittrici si sta sempre più riducendo, dall'altra quelle che rimangono continuano una concorrenza attivissima con riduzione di tassi di premio, scoperti e franchigie. Il settore Corpi ha già pagato lo scotto di un tale tipo di concorrenza e non rimane che attendere che anche questo settore apra gli occhi sulle realtà che solo i numeri e le statistiche evidenziano. Da quanto sopra esposto vediamo che il mercato italiano per quanto concerne il settore Corpi si è ormai ridotto a poche unità, mentre il settore Merci, pur avendo contratto il numero delle compagnie sottoscrittrici, dà ancora ampie possibilità di piazzamento».
Il Comitato ha così sintetizzato la fotografia del mercato:
«le compagnie per quanto concerne il settore Corpi si sono ridotte notevolmente. Dopo i risultati dell'esercizio 2000 nessuna compagnie è più disposta a svendere anche perché la mancata capacità di assorbimento dei rischi non consente più spazi di manovra. La grossa preoccupazione oggi è che, in caso di sinistro, il mercato riassicurativo rispetti gli impegni assunti
il contenzioso internazionale sta aumentando sensibilmente ed induce a sempre maggiore attenzione e trasparenza
oggi anche gli armatori si rendono conto che è più opportuno pagare un premio giusto ma che dia loro le necessarie garanzie in caso di sinistro
le esposizioni delle compagnie sono enormi ed il mercato trasporti, in particolare quello Corpi, deve trovare il giusto equilibrio. Ciò però va fatto senza abbandonarsi ad atteggiamenti estremi, ma è opportuno riequilibrare il mercato con gradualità sia pure sostanziosa
per quanto concerne il mercato dei brokers abbiamo assistito e stiamo assistendo alle concentrazioni che però ormai sono in mano al mercato americano così come in tutti gli altri paesi europei. E' opportuno, però, che i brokers tengano sempre presente il loro ruolo: essi rappresentano il cliente e, in tale veste, è giusto che essi cerchino sempre di ottenere le migliori condizioni con la minima spesa, ma debbono sempre avere in mente che le trattative vanno sempre riequilibrate sulla base della domanda e dell'offerta. Oggi, anche perché indotte dal mercato riassicurativo, le compagnie hanno imparato e stanno imparando a dire "no, grazie"
il continuo aumento dell'importo delle spese di gestione, dei costi di riparazione e del numero dei sinistri deve indurre tutti a trovare il giusto equilibrio tecnico
un appunto va fatto anche ai registri di Classificazione. Il caso ERIKA ha indubbiamente gettato un'ombra di sfiducia su tutto il settore degli enti di classifica. L'accesa concorrenza fra di loro ha portato a una sensibile riduzione dei servizi. Oggi stiamo assistendo a concentrazioni che ci auguriamo possano portare a quel miglioramento dei servizi da tutti auspicato
ed ora un breve cenno sugli equipaggi. Le navi moderne sono altamente sofisticate ed un numero rilevante di sinistri è attribuibile a negligenza dell'equipaggio. E' giunto il tempo che gli armatori si interessino della cultura e professionalità delle persone cui affidano interessi e valori di così estesa rilevanza. Gli equipaggi nazionali sono certamente fra i più qualificati, ma l'assunzione di equipaggi stranieri, atti a ridurre i costi, si traduce poi in un grave e rilevante danno sia per le cose che, ed è ben più grave, per le persone»
Concludendo la relazione Mitolo ha riassunto quanto è stato dichiarato al meeting del Marine Insurance Conference, che si è tenuto per il quinto anno a Londra: «si è evidenziato - ha detto - che, con una loss ratio che oscilla fra il 160 e il 170%, è necessario un aumento premi del 100%, considerando i costi di gestione sempre più rilevanti».
Le prospettive offerte dal mercato sono preoccupanti: «le previsioni del 2001 sono molto pessimistiche - ha confermato Mitolo - in quanto si prevede, dai sinistri verificatisi nei primi quattro mesi dell'anno, che esso rappresenterà l'anno con il peggiore andamento statistico del ciclo quadriennale».
L'assemblea ha infine nominato Alberto Cavallo e Pier Alcide Bertani vice presidenti per il 2001.
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