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L'esecutivo europeo vuole estendere l'obbligo di installazione di sistemi di limitazione della velocità a tutti i camion e autobus
Oltre ad una diminuzione degli incidenti, la misura comporterebbe la riduzione del consumo di carburante, dell'usura dei motori, dei freni, dei pneumatici, delle emissioni e dei danni ambientali
15 giugno 2001
La Commissione Europea vuole imporre l'installazione di sistemi di limitazione della velocità a bordo di tutti i camion, autobus, minibus e caravan. Nel 1992 l'Unione Europea aveva deciso di rendere obbligatoria l'installazione di questi sistemi a bordo di tutti i camion di oltre 12 tonnellate e i bus di oltre 10 tonnellate immatricolati dopo il 1988. La velocità massima era stata stabilita in 90 km/h per i camion e 100 km/h per i bus. I positivi risultati ottenuti con queste misure hanno ora indotto l'esecutivo europeo a chiedere la loro estensione ad altri veicoli, tra cui tutte le vetture con posti per oltre otto passeggeri e tutti i veicoli merci di oltre 3,5 tonnellate.
Ieri la Commissione ha adottato un rapporto sugli effetti dell'utilizzo di apparecchi per limitare la velocità dei veicoli. «Abbassare la velocità media dei veicoli - ha commentato il commissario europeo all'Energia e ai Trasporti, Loyola de Palacio - significa diminuire gli incidenti. Questi ultimi, se comunque avvengono, sono sovente meno gravi. Abbassare la velocità significa anche ridurre il consumo di carburante, diminuire l'usura dei motori, dei freni e dei pneumatici, ridurre le emissioni e contribuire a ridurre i danni ambientali. Crea inoltre un livello comune tra gli operatori del trasporto, che non saranno più incentivati a infrangere i limiti di velocità per guadagnare quote di mercato. E' inoltre uno strumento per incrementare la sicurezza stradale e le performance ambientali dei veicoli».
La Commissione ha stimato in tre miliardi di euro il ritorno finanziario netto derivante dall'installazione dei sistemi di limitazione della velocità. Tale valutazione tiene conto dei costi di installazione e dei benefici della riduzione delle emissioni, del rumore, del costo del carburante e dell'usura dei pneumatici.
Il governo europeo ha affermato di non avere in previsione l'estensione della proposta alle automobili.
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