Il terremoto che ha scosso l'industria aerea dopo gli attacchi terroristici dello scorso 11 settembre negli Stati Uniti ha travolto anche la compagnia belga Sabena, che ha chiesto oggi un concordato giudiziale per mettersi temporaneamente al riparo dalle azioni dei creditori e dall'imminente rischio di fallimento.
Il consiglio di amministrazione della compagnia si era riunito ieri per valutare la situazione finanziaria in cui versa la compagnia, già in difficoltà prima dei tragici fatti accaduti in America ed ora messa in ginocchio anche dal tracollo della Swissair, che è azionista della Sabena con il 49,5% del capitale (la quota rimanente è in mano allo Stato belga) e che non ha partecipato alla prevista ricapitalizzazione della compagnia.
Il cda ha chiesto al governo belga di garantire a Sabena un credito ponte per adattare il business plan della compagnia alle nuove circostanze. Credito di un mese che il governo - ha anticipato il primo ministro belga Guy Verhofstadt - sembra intenzionato a concedere.
«Attualmente Sabena - puntualizza una nota del vettore aereo - ha la liquidità necessaria per garantire la normale attività. Ma, nell'ottica di assicurare l'attività futura così come gli interessi di ogni creditore, la compagnia ha inviato oggi una richiesta di concordato giudiziale al tribunale commerciale di Bruxelles»
Intanto la compagnia aerea British Airways ha reso noto oggi il consuntivo dell'andamento dell'attività nello scorso mese di settembre. I ricavi nel settore passeggeri sono risultati in calo del 22% rispetto al settembre 2000. Sono inoltre diminuiti il traffico (-20% in classe economica, -33,2% nelle altre classi) e la capacità (-13,8%). Il coefficiente d'occupazione è risultato pari al 69,2%, con un calo di 7,3 punti rispetto al settembre dello scorso anno. In flessione anche il traffico merci (-38%). |
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