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Dopo l'11 settembre il traffico aereo nordatlantico è calato del 36,2%
La riduzione della capacità di trasporto diverrà più evidente con l'avvio della programmazione invernale
25 ottobre 2001
Nelle cinque settimane dallo scorso 10 settembre al 14 ottobre il traffico aereo nordatlantico è calato del 36,2% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Lo ha reso noto ieri l'Association of European Airlines (AEA), spiegando che il mercato - dopo i tragici eventi dello scorso 11 settembre - si è stabilizzato su un volume inferiore di un terzo rispetto alla consistenza precedente.
In Europa - ha specificato AEA - il traffico è calato del 9,6%, ma la tendenza è tuttora negativa. Sulle rotte del Far East la perdita è stata del 14,8%, ma anche questo mercato continua a mostrare flessioni.
In settembre le compagnie europee dell'AEA hanno registrato un calo dell'11,9% del traffico passeggeri rispetto al settembre 2000. Il mese è stato caratterizzato dai primi dieci giorni di normale attività a cui è seguito il collasso dei traffici determinato dagli attacchi terroristici negli Stati Uniti. Nei giorni successivi è seguita una certa stabilizzazione del mercato, ma su livelli piuttosto contenuti.
Nell'intero mese sono state rilevate perdite di traffici che vanno dal -3,1% in Europa al -26,2% nel Nord Atlantico. Il coefficiente di carico complessivo è risultato in calo di 6,6 punti percentuali ed è sceso al 72,4%.
Escludendo i quattro giorni di chiusura dello spazio aereo nordamericano - ha però puntualizzato l'AEA - i dati di settembre non mostrano con evidenza la cancellazione dei voli decisa dalle compagnie. Il segretario generale dell'associazione, Karl-Heinz Neumeister, ha spiegato che la riduzione della capacità da parte dei vettori diverrà più evidente quando, il prossimo 28 ottobre, inizierà la programmazione invernale. «Comunque - ha ricordato - con le normative UE, le compagnie aeree che cancellano slot per la loro programmazione invernale 2001-2002 possono perderli per sempre». La normativa sugli slot - ha aggiunto - è applicabile allo stesso modo per i vettori d'oltreoceano che servono gli aeroporti dell'Unione Europea. «Possiamo essere sicuri - ha però affermato - che, in queste circostanze, i nostri concorrenti statunitensi non daranno via i loro slot, ma almeno loro hanno l'ammortizzatore delle notevoli iniezioni di aiuti di Stato per assicurarsi i loro slot per l'inverno 2002-2003».
«Il mercato recupererà - ha concluso - e noi avremo bisogno dei mezzi per reagire quando lo farà. Se non possiamo sospendere i servizi per paura di perdere i nostri slot e passare quote di mercato ai nostri concorrenti, dobbiamo aspettarci load factor poco piacevoli quest'inverno».
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