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Il porto di Civitavecchia fa il punto sull'evoluzione del traffico crocieristico, cabotiero e merci
Lo scalo laziale intende sviluppare il suo ruolo di home-port crocieristico, che gli assicura entrate per 40 milioni di dollari all'anno
26 ottobre 2001
Nei primi otto mesi di quest'anno il traffico crocieristico nel porto di Civitavecchia ha fatto registrare un incremento del 13% del numero delle navi in arrivo (413) e del 32% del numero di passeggeri internazionali (397.577). Il trend di crescita - spiega una nota dell'ente portuale - è in linea con tutta la seconda metà degli anni novanta (30%), valore che dovrebbe mantenersi tale fino al 2005. Nel mercato del mediterraneo, l'offerta di crociera al 2001 oscilla intorno 1.664.000 posti letto, con una domanda di 1.635.000 consumatori, ed una copertura del 98% dell'offerta. Il porto di Civitavecchia intercetta il 24% del mercato dell'area mediterranea ed il 100% del corridoio tirrenico. Il rating - sottolinea l'authority - evidenzia come Civitavecchia sia il secondo porto italiano per numero di passeggeri. Il primato appartiene a Venezia, che segna 426.000 passeggeri, tuttavia va sottolineato come almeno 25.000 passeggeri della città lagunare siano internazionali legati al traffico di short-sea con la Dalmazia e l'Istria.
Il porto laziale mantiene la prima posizione per numero di navi da crociera in transito, ma l'Autorità Portuale di Civitavecchia ritiene vi sia una potenzialità inespressa di almeno quattro milioni di europei, soprattutto tedeschi e britannici, legata ad una stabilizzazione dei costi e ad una riduzione dell'età dei passeggeri, in diminuzione dal 1992, passata dai 65 ai 40 anni di media del 2001.
Tra i vari fattori che contribuiranno ad una massificazione del mercato e all'ingresso degli europei vi è - secondo l'authority - la componente costituita dall'economia di scala prodotta dalla costruzione di navi sempre più grandi, da 70.000 tonnellate di stazza, che potranno trasportare fino a 3.000 passeggeri. Questo trend è osservabile anche dai dati del 2001 del porto di Civitavecchia, che mostrano come ad un forte incremento del numero dei passeggeri (+32%) non corrisponda un analogo incremento del numero di navi (+13%). Questa corsa al gigantismo impone ai porti di dotarsi di idonee infrastrutture. Nel corso degli anni novanta Civitavecchia si è attrezzata con un nuovo un terminal crocieristico nelle banchine dell'antemurale Cristoforo Colombo, dotato di una capacità di oltre 2.000 metri lineari, di 80.000 metri quadrati di spazi retrostanti e di un terminal per la movimentazione del turn-around di 3.000 metri quadrati. Lo scalo può ospitare fino a cinque unità della classe Eagle; una capacità che già nel corso dell'ultima stagione è stata superata, con giornate in cui erano presenti anche nove navi da crociera in porto.
I tragici attacchi terroristici negli Stati Uniti dello scorso 11 settembre hanno provocato una contrazione della domanda di turismo a livello mondiale legata al traffico aereo. La componente integrata con questo mercato (fly and cruise) sembra, secondo gli analisti, avere un impatto negativo sull'economia portuale nel corso del 2002. Tuttavia - spiega l'authority - i dati di Civitavecchia mostrano un incremento nel mese di settembre 2001 rispetto allo stesso esercizio del 2000 del 18%, con 66.619 passeggeri nel 2001 rispetto ai 56.477 del settembre 2000. Il trend del mercato è però valutabile in primo luogo con l'andamento delle prenotazioni: se in queste settimane le compagnie crocieristiche possono già verificare qual è la domanda per la stagione invernale, già all'inizio del prossimo anno avranno un quadro chiaro delle prospettive per l'intero 2002. Attualmente però, secondo l'Autorità Portuale, è «difficile fare analisi corrispondenti alla realtà della domanda nel Mediterraneo che, dall'esperienza, sembra essere impermeabile a fattori esogeni . Ad esempio, le quattro variabili indipendenti degli anni novanta (anno 1989 Achille Lauro, anno1991 Guerra del Golfo, anno 1996/97 stretta fiscale e anno 2000 crescita dell'offerta caraibica, circa 400.000 letti in più), non hanno avuto effetti di rilievo sul mercato mediterraneo». «E' probabile - viene però ammesso - che gli eventi dell'11 settembre contribuiscano ad una flessione nella stagione 2002».
Civitavecchia - puntualizza l'Autorità Portuale - è orientata al ruolo di home-port, che consente di ricoprire il segmento più ricco del turn-around, cioè le operazioni legate alle crociere che iniziano e terminano nel porto e che necessitano della dotazione di un terminal e della vicinanza di un aeroporto internazionale. L'8 luglio è stato ufficialmente inaugurato il terminal provvisorio "Bramante", un'infrastruttura di 118 metri di lunghezza per un totale di 2.000 metri quadrati di superficie utile. All'interno vi sono strutture ricettive, dotazioni di sicurezza, apparati di telecomunicazioni, che consentono alle compagnie di effettuare in sicurezza e comfort per i passeggeri, le "turn-around operations". Sono proprio i passeggeri che effettuano le operazioni di sbarco ed imbarco rispetto a quelli in transito che fanno registrare la performance migliore: infatti, nonostante il terminal Bramante sia entrato in funzione soltanto da pochi mesi, i dati indicano un aumento del 95% rispetto all'anno precedente con 103.965 passeggeri "home" nel 2001 contro i 53.343 del 2000.
Attualmente Civitavecchia è essenzialmente un porto di transito. L'evoluzione in home-port sarà sostenuta da un consolidamento dovuto alla prossima realizzazione di un ulteriore terminal-stazione marittima di maggior superficie. Le attività legate all'home-port, rispetto al transito vengono valutate in entrate per 40 milioni di dollari all'anno. La prima compagnia che effettua grandi operazioni di turn-around a Civitavecchia è la Royal Caribbean, che ha spostato nello scalo laziale da Barcellona la Grandeur of the Seas, varata nel 1996, che può ospitare fino a 1.950 passeggeri. La nave si è fermata nel porto di Civitavecchia per ben 33 volte ed ha sbarcato ed imbarcato non meno di 63.000 passeggeri durante il suo programma di 15 crociere.
Nel segmento del cabotaggio, legato ai collegamenti con la Sardegna operati attualmente da tre compagnie, il porto di Civitavecchia ha registrato nei primi otto mesi del 2001, con un totale di 1.417.660 passeggeri nazionali, un incremento del 3% rispetto all'esercizio precedente. In crescita anche il traffico cabotiero merci, con un incremento del 10% nei primi otto mesi del 2001 del traffico dei mezzi pesanti, con un totale di 2.195.200 tonnellate. Per potenziare le proprie infrastrutture in questo settore Civitavecchia, nell'ambito della legge 413 del 30/11/98, ha ottenuto 135 miliardi di lire che serviranno a realizzare infrastrutture finalizzate alla ricezione del naviglio di cabotaggio ro/ro. Durante il 2000, la dismissione della darsena petrolifera ha consentito di dotare lo scalo di altre due banchine destinate al settore.
Nel traffico merci invece - ricorda l'Autorità Portuale - Civitavecchia movimenta non meno di 10.500.000 di tonnellate di merce varia. Di questi, almeno 5.300.000 sono prodotti petroliferi, un volume di traffico che fa del porto il polo petrolifero dell'Italia centrale. Durante il 2001 è stato completato il trasferimento della movimentazione dei prodotti petroliferi dalla darsena al terminal off-shore. La darsena è stata riadattata alla ricezione del traffico ro/ro.
La movimentazione delle merci complessiva nel periodo gennaio-agosto ha fatto registrare una perdita del 6%. L'ente portuale rileva però come, dal trend osservato nell'ultimo periodo, le prospettive di crescita degli ultimi mesi dell'anno facciano prefigurare un risultato nettamente positivo per l'intero 2001. Le perdite totalizzate sinora sono da ascrivere al traffico petrolifero, che ha subito una caduta del 26% dovuta - puntualizza l'authority - a due fattori : il trasferimento del prodotto, che ha fatto segnare un fisiologico crollo della domanda, e la crisi petrolifera del 2000, dovuta ad un incremento del prezzo del greggio che ha provocato una contrazione dei consumi ed ha avuto una ripercussione su tutto il sistema trasportistico. Il traffico container è cresciuto del 9%. Durante il mese di settembre - ricorda l'authority - è stato aperto il Taranto Container Terminal, con il quale l'Autorità Portuale ha siglato un protocollo d'intesa finalizzato all'attivazione di linee di cabotaggio con lo scalo pugliese, destinate a trasformare Civitavecchia in porto feeder dell'Italia centrale nel corridoio tirrenico. In proposito nel corso del 2002 saranno aperti i cantieri per la realizzazione di un nuovo container terminal di 350.000 metri quadrati nella zona di evoluzione del porto a nord delle nuove banchine commerciali.
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