Nei giorni scorsi il presidente dell'International Council of Cruise Lines (IICL), J. Miachael Crye, si è presentato di fronte al Subcommittee on Commerce, Trade and Consumer Protection della Camera dei rappresentanti statunitense per illustrare la situazione dell'industria crocieristica americana ad oltre un mese dagli attacchi terroristici che hanno colpito New York e Washington.
Crye ha detto che gli eventi dell'11 settembre hanno avuto un tremendo impatto sull'intera industria del turismo, ma ha assicurato che le compagnie crocieristiche hanno assunto misure per garantire la sicurezza dei passeggeri.
Il presidente dell'IICL ha sottolineato l'importanza dell'industria crocieristica per l'economia statunitense. Lo scorso anno le 95 navi delle 73 compagnie crocieristiche nordamericane membri dell'IICL hanno ospitato oltre sette milioni di passeggeri. Secondo i dati della World Trade Organization - ha ricordato Crye - nel 1999 i crocieristi sono stati 8,7 milioni in tutto il mondo, di cui due terzi concentrati nel mercato nordamericano. Il settore è inoltre in piena ascesa. Si prevede che il numero dei passeggeri salirà dai 9,8 milioni del 2000 a 20,7 milioni nel 2010. Queste stime - elaborate prima degli attacchi dell'11 settembre - indicano che il mercato nordamericano - per l'82% formato da passeggeri statunitensi - crescerà da 6,8 milioni a 11,9 milioni di unità e quello europeo da 1,3 milioni a 5,3 milioni. Crye ha spiegato ai membri del sottocomitato i benefici che le crociere apportano all'economia locale. Ogni scalo di una nave genera ad esempio ricadute pari a 260mila dollari per i soli acquisti dei passeggeri e dell'equipaggio. Lo scorso anno l'industria crocieristica e i servizi correlati hanno generato negli Stati Uniti un giro d'affari di circa 17 miliardi di dollari, di cui 9,4 miliardi in spese dirette nei prodotti e nei servizi di società statunitensi. Nel 2000 gli stipendi che l'industria crocieristica ha pagato ai dipendenti statunitensi sono ammontati a 8,7 miliardi di dollari e gli americani occupati nel settore sono stati 257.067.
Nei giorni seguenti all'attacco terroristici - ha ricordato Crye - le cancellazioni sono state numerosissime e le prenotazioni si sono pressoché azzerate. Il trend è però poi tornato a crescere, con prenotazioni che sono risultate pari al 70-80% dei livelli registrati prima dell'11 settembre.
Importante - ha detto Crye - è anche il contributo che l'industria crocieristica dà a quella aerea: il settore crocieristico è infatti il secondo maggior acquirente di biglietti aerei, nei quali lo scorso anno ha speso oltre 2,1 miliardi di dollari. |
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