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L'OPEC è pronta a tagliare la produzione di 1,5 milioni di barili, ma solo se le altre nazioni petrolifere effettueranno una riduzione di 500mila barili
Le nuove misure consentiranno di diminuire la produzione di 5,5 milioni di barili al giorno rispetto al livello dello scorso gennaio
15 novembre 2001
I Paesi dell'OPEC hanno deciso di tagliare produzione di petrolio di 1,5 milioni di barili al giorno, pari al 6% della produzione complessiva, ma solo se i produttori che non fanno parte dell'organizzazione effettueranno contemporaneamente una riduzione significativa della produzione, pari a 500mila barili al giorno. La decisione è stata assunta ieri nel corso del 118° meeting straordinario dell'OPEC, che si è tenuto a Vienna. Secondo l'OPEC, che assomma circa un terzo dell'intera produzione petrolifera mondiale, per far fronte al rallentamento dell'economia mondiale e agli effetti sull'economia dei tragici eventi dello scorso 11 settembre, «sarà necessario che tutti i produttori di petrolio riducano la fornitura di ulteriori due milioni di barili al giorno, portando la riduzione complessiva delle forniture petrolifere a 5,5 milioni di barili al giorno rispetto al livello del gennaio 2001, inclusa la riduzione di 3,5 milioni di barili già effettuata dall'OPEC nel corso di quest'anno». L'OPEC ha affermato che proseguono positivamente le trattative con gli altri Paesi produttori di petrolio, in particolare con il Messico e l'Oman.
Nel precedente meeting, svoltosi il 26 e 27 settembre, l'OPEC aveva deciso di mantenere la produzione invariata, pari a un totale di 23,2 milioni di barili al giorno (con l'esclusione dell'Iraq). Già allora il prezzo del greggio era crollato a poco più di 20 dollari USA al barile, contro una media di 25 dollari nei primi tre trimestri del 2001. Dopo la riunione di settembre il prezzo era sceso ulteriormente, fluttuando tra 17,5 e 20,5 dollari al barile, molto al di sotto del range programmato dall'OPEC di 22-28 dollari e del prezzo medio di 25 dollari previsto dall'organizzazione per gestire positivamente l'evoluzione del mercato.
Se le nazioni petrolifere non-OPEC accetteranno la nuova strategia concordata a Vienna, il taglio sarà attuato dal prossimo 1° gennaio.
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