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Micky Arison ritiene «assolutamente indifendibile» la scelta di P&O Princess di non trattare con la Carnival
Il presidente della Carnival chiede nuovamente alla compagnia britannica di rinviare l'assemblea degli azionisti in programma il prossimo 14 febbraio
30 gennaio 2002
Commentando la decisione comunicata ieri dal segretario di Stato per il Commercio e l'Industria del Regno Unito di rinviare alla commissione sulla Concorrenza l'esame del progetto di fusione tra la statunitense Royal Caribbean e la britannica P&O Princess Cruises, il presidente e CEO della Carnival Corporation, Micky Arison, ieri sera ha detto che l'opinione del Board della P&O Princess, secondo il quale l'operazione di fusione della compagnia britannica con la Royal Caribbean sarebbe preferibile alla fusione della P&O Princess con la Carnival, «si è rivelata essere errata» e che la decisione del ministro Patricia Hewitt «rende la scelta della P&O Princess di non trattare con noi assolutamente indifendibile».
«Carnival - ha ricordato Arison - ha ripetuto a lungo che entrambe le operazioni sono poste in maniera analoga dal punto di vista normativo». Secondo il presidente della Carnival, la decisione della Hewitt rende ancor più giustificato il rinvio dell'assemblea degli azionisti della P&O Princess, che saranno chiamati il prossimo 14 febbraio ad esaminare il progetto di fusione con la Royal Caribbean.
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