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Bergesen non intravede un miglioramento a breve-medio termine dei mercati in cui opera
Il gruppo armatoriale norvegesee ha chiuso il 2001 con un utile dopo le imposte di 174,5 milioni di dollari (+49,4%)
19 febbraio 2002
Nel 2001 il gruppo armatoriale norvegese Bergesen ha registrato un utile operativo di 216,5 milioni di dollari, con un incremento del 14,8% rispetto ai 188,5 dollari del 2000. Il risultato comprende i guadagni per un totale di 63,3 milioni di dollari derivanti dalla cessione di alcune navi (contro i 18,9 milioni di dollari del 2000) e il write-down di una nave per 46,3 milioni di dollari (contro nessuna riduzione dei costi nel 2000). L'utile ante imposte è stato di 175,6 milioni di dollari, contro i 116,4 milioni dell'anno precedente, e l'utile dopo le tasse è ammontato a 174,5 milioni di dollari, in crescita del 49,4% rispetto al 2000. Bergesen ha reso noto che lo scorso anno il valore della propria flotta è diminuito del 17% (gas -11%, tankers -24%, dry bulk -21%, offshore -17%), attestandosi a 1,585 miliardi di dollari (gas 929 milioni, tankers 450, dry bulk 139, offshore 67); la compagnia ha precisato che il valore di mercato delle navi in costruzione è aumentato di 65 milioni di dollari rispetto al prezzo del contratto.
La compagnia norvegese non intravede alcun segnale di ripresa dei mercati in cui opera a breve e medio termine. Il consiglio di amministrazione ritiene pertanto che «il risultato operativo del gruppo per il 2002 sarà significativamente inferiore rispetto al 2001».
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