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Il P&I Club di Londra consiglia ai comandanti di accertarsi della reale profondità dei fondali dei porti e dei canali
In alcuni casi i dati forniti dalle autorità portuali possono non essere esatti
15 febbraio 2002
Per evitare equivoci, che possono determinare danni e il ricorso a vie legali, i comandanti dovrebbero informarsi sull'esatta profondità dei fondali portuali quando questa è pericolosamente prossima al pescaggio della nave. L'avvertimento è del P&I Club londinese che - nell'edizione di febbraio del bollettino StopLoss - afferma come in alcuni casi le informazioni sui fondali fornite dalle autorità portuali alle navi e agli armatori non siano esatte. Il P&I Club sostiene di aver ricevuto rapporti che evidenziavano errori di questo tipo, ad esempio in porti sudamericani ed indiani. «Questo tipo di ambiguità - ha specificato il P&I Club - può derivare dall'utilizzo da parte delle autorità portuali di informazioni datate o possono riflettere pressioni commerciali, che portano ad elevare i limiti di immersione per permettere a navi con maggior pescaggio di utilizzare porti o terminal».
Il P&I Club consiglia, se necessario, di verificare la profondità del fondale quando la nave è attraccata alla banchina, per assicurarsi che l'unità possa galleggiare con qualsiasi livello della marea.
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