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Sotto accusa nel porto di Genova il trattamento delle acque di sentina
Secondo i carabinieri del NOE la parte acquosa veniva scaricata in mare, quella oleosa rivenduta come olio combustibile
30 maggio 2002
Un'operazione del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Genova ha condotto ieri alla denuncia di 11 persone e all'emissione di un'informazione di garanzia nei confronti del presidente della Porto Petroli di Genova Spa, Italo Righi. L'accusa è di trattamento di rifiuti non autorizzato, di abbandono in mare e di trasporto illecito di rifiuti pericolosi.
L'indagine riguarda il trattamento delle acque di sentina delle navi, attività effettuata dalla Santoro Sas con la separazione della parte acquosa da quella oleosa. La prima - secondo i carabinieri del NOE - veniva scaricata in mare dalla Santoro, la seconda rivenduta dalla Porto Petroli come olio combustibile a depositi di Alessandria e Livorno. Quest'ultima società ha precisato oggi di produrre una miscela composta esclusivamente dai residui dei prodotti petroliferi movimentati dalle navi. Tale prodotto è classificato dal laboratorio chimico delle Dogane di Catania come una miscela di idrocarburi "assimilabile a olio combustibile". Il prodotto petrolifero stoccato nei serbatoi - ha specificato la società genovese - viene venduto a una società autorizzata a riceverlo e renderlo idoneo alla messa sul mercato come prodotto petrolifero finito.
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