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Deutsche Post dovrà restituire 572 milioni di euro ricevuti dallo Stato
Secondo la Commissione UE sono stati usati per vincere la concorrenza privata. Il gruppo tedesco ha annunciato il ricorso alla Corte di Giustizia europea
20 giugno 2002
Il gruppo postale e logistico tedesco Deutsche Post dovrà restituire i 572 milioni di euro ricevuti sotto forma di aiuti di Stato. Lo ha stabilito ieri la Commissione Europea, avendo ritenuto che Deutsche Post abbia utilizzato le sovvenzioni per vincere la concorrenza di imprese private nel settore della consegna di pacchi tra il 1994 e il 1998, adottando un'aggressiva politica tariffaria. Le perdite per 572 milioni di euro accumulate per aver praticato la vendita di servizi sottocosto - ha precisato la Commissione - è stata ripianata dallo Stato.
Deutsche Post ha annunciato che si opporrà strenuamente alla decisione, rivolgendosi alla Corte di Giustizia europea. Il gruppo tedesco ha spiegato che la restituzione degli aiuti con gli interessi rappresenterebbe un esborso di circa 850 milioni di euro, pari a oltre un terzo dell'utile netto totalizzato nel periodo.
Nello scorso marzo la Commissione aveva approvato le sovvenzioni pubbliche ricevute dalle Poste Italiane. In quel caso - ha però ricordato Bruxelles - gli aiuti non erano stati utilizzati per vincere la concorrenza, ma per finanziare l'attività di servizio pubblico svolta dalla società.
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