La Commissione Europea ha deciso oggi di non opporsi alla ristrutturazione dell'Alitalia. Bruxelles ha infatti dato il suo benestare al versamento della terza rata di 129 milioni di euro dell'aiuto alla ristrutturazione già approvato nel 1997 ed ha concesso il via libera anche al futuro aumento di capitale di 1.432 milioni di euro. Quest'ultima misura - ha precisato l'esecutivo europeo - potrà peraltro essere effettuata solo con l'impegno formale e incondizionato delle tre banche private (Merrill Lynch, Banca d'Intermediazione Mobiliare - IMI e Crédit Suisse) a garantire il buon esito dell'operazione.
La Commissione aveva approvato, con due decisioni del 1997 e del 2001, un aiuto di Stato alla ristrutturazione della compagnia aerea italiana per complessivi 1.419 milioni di euro, nonché il versamento delle due prime rate, rispettivamente pari a 1.032 milioni di euro e di 258 milioni di euro. Nel dicembre 2001 le autorità italiane avevano notificato l'intenzione di versare la terza ed ultima rata inizialmente prevista per il 1999 di un importo di 129 milioni di euro, versamento che ha ottenuto oggi il benestare dell'esecutivo UE.
In merito all'aumento di capitale, la Commissione ha ritenuto che la partecipazione dello Stato, così come configurata nel progetto di aumento di capitale trasmessole nell'aprile 2002, «corrisponda integralmente al criterio dell'investitore operante in un'economia di mercato». «L'operazione - ha precisato Bruxelles - prevede infatti la contestuale partecipazione di azionisti privati e dell'azionista pubblico; al settore privato è riservata una consistente quota del capitale». «Il progetto di ricapitalizzazione - ha ricordato la Commissione - si fonda su un piano industriale di grande respiro, che ha ricevuto il parere favorevole degli istituti finanziari privati che garantiscono l'operazione. Punti qualificanti del piano sono: una riduzione significativa dei costi salariali, la focalizzazione di Alitalia sul core business, l'abbandono delle attività non redditizie, la razionalizzazione delle linee e della flotta, la volontà di integrarsi in un gruppo competitivo (alleanza con Air France), un risultato netto e un cash-flow positivo attesi a partire dal 2003». |
|