La Vancouver Port Authority (VPA) ha avviato una serie di incontri con le maggiori industrie canadesi per chiedere il loro sostegno alla proposta legislativa approntata dall'authority portuale per dare maggiore autonomia finanziaria al porto di Vancouver (
inforMARE del
13 settembre 2002).
VPA - annunciando l'iniziativa - ha sottolineato l'impatto generato dal porto sull'economia del Canada occidentale: circa 3.550 posti di lavoro nella provincia dell'Alberta dipendono direttamente dall'attività portuale, così come 900 posti di lavoro nello Saskatchewan e 1.100 nel Manitoba. Attraverso il porto di Vancouver le tre province esportano in particolare volumi rilevanti di carbone, prodotti agricoli, fertilizzanti e prodotti petrolchimici.
Secondo la Vancouver Port Authority, il porto ha bisogno di nuovi investimenti in infrastrutture per mantenere il suo livello di competitività e catturare nuovi traffici. Investimenti che non sono garantiti dall'attuale normativa.
«Attualmente - ha sottolineato il presidente e CEO di VPA, Gordon Houston - possiamo operare sulla base del recupero dei costi e dell'invio delle entrate ai vari livelli delle amministrazioni governative. Siamo obbligati a lavorare sulla base di considerazioni di massimizzazione delle entrate spesso ristrette e a breve termine ed abbiamo solo una frazione della capacità di investimento dei porti concorrenti degli Stati Uniti».