Gli armatori francesi hanno fatto il punto oggi sullo stato della loro industria. Armateurs de France ha espresso preoccupazione per l'attacco terroristico alla petroliera
Limburg ed ha chiesto alle autorità competenti di fare tutto il possibile per migliorare le misure di sicurezza nelle acque territoriali e nei porti dove scalano i mercantili francesi. Gli armatori sono allarmati anche dal rincaro dei costi assicurativi, mentre si sono dichiarati soddisfatti dell'accoglienza del governo alla proposta di adozione della tonnage tax, che potrebbe essere introdotta nella finanziaria 2003. Sono delusi invece per il mancato rimborso degli oneri sociali.
L'analisi dell'attività armatoriale tracciata oggi da Armateurs de France riguarda anche le recenti iniziative sulla sicurezza, in particolare quelle statunitensi. L'associazione ha ricordato che il "Port and Maritime Security Act" è stato sottoposto all'esame del Senato il 20 luglio 2001. Il provvedimento - ha precisato Armateurs de France - «prevede un budget complessivo di 1,216 miliardi di dollari per il periodo 2002-2006. Circa il 75% delle spese previste saranno finanziate da fondi federali, il resto arriverà da imposte su tutti i carichi provenienti o destinati ai porti americani. Secondo una prima stima queste imposte, che saranno caricate sugli utenti dei porti, potrebbero raggiungere i 15 dollari per container». L'associazione ha inoltre messo in evidenza le difficoltà create agli equipaggi delle navi dalle misure poste in atto dai servizi americani per l'immigrazione e la naturalizzazione, misure che sono già state oggetto di critica da parte di Bimco, Intertanko, Intercargo, ITF e di altre associazioni armatoriali, tra cui Armateurs de France.
L'associazione francese è critica anche riguardo al programma Container Security Initiative (CSI) dell'US Customs Service. Armateurs de France ha ricordato di aver «immediatamente sottolineato l'ampiezza degli sconvolgimenti e dei costi causati dall'introduzione di una misura di quel genere». «Essa - ha precisato - porrà dei problemi di attuazione perché, da un lato, certi dati richiesti (identità dei caricatori, descrizione delle merci, peso dei container) non sono attualmente disponibili e, d'altra parte, perché le Dogane americane non sono ancora attrezzate per trattare tali informazioni. Sarà pertanto più pertinente richiedere i dati direttamente ai caricatori ed agli esportatori; il manifesto di carico non è il modo migliore per trasmettere questi dati».
Armateurs de France si è anche soffermata sui vantaggi offerti dal cabotaggio marittimo. Attualmente circa otto milioni di camion transitano annualmente nei tunnel dei Pirenei e delle Alpi: 2,637 milioni di camion attraversano l'arco alpino, mentre 4.625 milioni transitano per i Pirenei. Dei 2,637 milioni di camion che passano ogni anno le Alpi, un milione costituisce il traffico di transito, mentre 1,637 milioni di camion hanno origine o destinazione in Francia. Dei 4,625 milioni di veicoli pesanti che attraversano i Pirenei, 2,130 milioni sono in transito e 2,490 milioni hanno origine o destinazione in Francia. Armateurs de France ha sottolineato che «una nave con una capacità di carico di 1.200 metri lineari che assicuri ogni due giorni un servizio andata-ritorno tra la Spagna e la Francia o tra la Francia e l'Italia ha la capacità di catturare un traffico di 23.000 rimorchi all'anno».
B.B.