Il Comitato Portuale di Genova ha approvato oggi all'unanimità il bilancio di previsione per il 2003 e le note di variazione al bilancio 2002. Nel prossimo esercizio sono suddivisi principalmente tra il bacino di Sampierdarena (50 milioni di euro) ed il distretto industriale (33 milioni di euro). Sette milioni di euro sono destinati ad interventi di ammodernamento e riorganizzazione della rete ferroviaria portuale e alla realizzazione di un nuovo autoporto nell'area di Campi.
Gli interventi - ha precisato l'ente portuale genovese - si vanno ad aggiungere ad un complesso di lavori in corso, che ammontano a circa 209 milioni di euro, localizzati nel porto di Voltri, nel bacino di Sampierdarena, nel porto passeggeri e nei bacini di carenaggio.
Commentando l'esame del bilancio, l'Autorità Portuale ha sottolineato la sua rigidità e la conseguente costrizione finanziaria, che è in contraddizione «sia con la massa degli investimenti gestiti sia con la ricchezza generata dai traffici portuali», contraddizione che - ha ancora una volta ribadito - «sarebbe possibile superare solo attraverso una adeguata devoluzione del gettito fiscale prodotto dal sistema portuale».
L'ente di Palazzo San Giorgio ha evidenziato inoltre come l'ammontare delle tasse portuali, voce di rilievo delle entrate correnti, non abbiano subito variazioni rispetto all'esercizio precedente «a causa della mancata attuazione della delega contenuta nel collegato fiscale alla finanziaria del 2000, che aveva previsto il riordino del sistema delle tasse portuali e dei diritti marittimi». «Per questo - ha precisato l'authority - l'unica fonte che oggi rende possibile il reperimento di risorse da destinare all'autofinanziamento dei programmi di sviluppo è rappresentata dalle entrate straordinarie derivanti dall'alienazione di beni patrimoniali che devono trovare una finalizzazione in programmi di investimento a loro volta in grado di generare entrate correnti, certe e stabili, capaci di alimentare e sostenere le politiche di sviluppo adottate dall'amministrazione». Questo tipo di investimenti - secondo l'ente portuale - sono attualmente realizzabili «nel settore della logistica, anche in contesti territoriali esterni al porto (in quest'ambito sembra inserirsi il coinvolgimento dell'ente portuale genovese nel progetto per la realizzazione di un distripark ad Alessandria, ndr) e al settore delle costruzioni e riparazioni navali che sarà oggetto di consistenti investimenti volti ad ampliarne la capacità produttiva».
Nel corso della sua relazione al Comitato, il presidente dell'authority portuale, Giuliano Gallanti, si è soffermato sul piano regolatore portuale, precisando che l'equilibrio ricercato dallo strumento di pianificazione in termini di convivenza fra sviluppo dei traffici e salvaguardia del tessuto urbano rischia di essere compromesso da provvedimenti, quale quello della sdemanializzazione di aree portuali strategiche, provvedimenti che riducono le già scarse risorse territoriali disponibili.