International Transport Workers' Federation (ITF), Greenpeace e WWF hanno inviato oggi una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Anan, per chiedere una riforma globale dell'industria marittima che ponga fine a quella che le tre organizzazioni hanno definito «la rete di segretezza che è dietro le tragedie umane ed ambientali di cui la
Prestige è un esempio di questa settimana».
ITF, Greenpeace e WWF hanno suggerito la creazione di una task force che sorvegli l'applicazione delle normative esistenti e che non consenta ad alcune bandiere di chiudere un occhio nelle ispezioni alle loro navi.
«Greenpeace, ITF e WWF - hanno scritto le tre organizzazioni - ritengono che il solo modo per risolvere questa situazione sia di attuare urgenti e radicale modifiche nel modo in cui è gestita e regolamentata l'industria marittima mondiale. Chiediamo azioni concertate per eliminare pratiche e attività marittime substandard. Azioni che richiedono che l'industria marittima diventi più trasparente e responsabile, che le leggi siano più adeguate e che - soprattutto - siano rafforzate, e che l'attenzione sia volta a proteggere le aree marine e costiere particolarmente vulnerabili».
Intanto, commentando l'affondamento della petroliera
Prestige, avvenuto alcuni giorni fa al largo della costa della Galizia, il segretario generale dell'ITF, David Cockroft, ha detto che «la
Prestige è solo uno dei sintomi di quello che non va nello shipping». «In ultimo - ha affermato - non rimane alcun dubbio: era troppo vecchia e sottoposta a riparazioni troppo rilevanti per fare ancora quello che stava facendo. Mettere una nave di quell'età in quelle acque in inverno è stata una pazzia».