L'U.S. Customs Service ha aspramente criticato la decisione odierna della Commissione Europea di avviare azioni contro gli Stati dell'Unione Europea che hanno aderito alla Container Security Initiative (CSI), il programma di sicurezza antiterrorismo messo in atto dall'amministrazione doganale statunitense.
«Il CSI - ha sottolineato oggi il commissario dell'U.S. Customs Service - Robert C. Bonner - è l'unico programma riconosciuto in vigore attualmente che è stato progettato sia per scovare i terroristi che per scoraggiarli dallo sfruttare le vulnerabilità dei carichi containerizzati. Questo è un problema di sicurezza nazionale. Questi Stati membri hanno assunto tale iniziativa per collaborare alla protezione del sistema commerciale globale contro gli atti di terrorismo».
«L'U.S. Customs Service - ha aggiunto - è sensibile alle preoccupazioni della Commissione Europea circa il fatto che il CSI possa causare alcune distorsioni commerciali. Non c'è prova tuttavia che il CSI abbia determinato alcuna distorsione commerciale. Ciononostante, per accogliere le preoccupazioni della Commissione Europea, l'U.S. Customs sta espandendo il CSI a tutti i porti europei che spediscono un significativo numero di container negli Stati Uniti, implementando il CSI in altri 11 porti europei. Questi porti, in aggiunta a quelli nei quali il CSI è già stato introdotto o dove il processo è in fase di implementazione, rappresenteranno circa il 100% di tutti i carichi containerizzati inviati dall'Europa agli Stati Uniti».
«Il CSI - ha concluso Bonner - è un programma sostenuto dalla World Customs Organization e dal G8. E' stato ampiamente riconosciuto ovunque come un importante programma per la protezione delle linee economiche vitali tra le nazioni del mondo. Attualmente le nazioni europee e asiatiche che rappresentano diciassette dei venti porti principali che spediscono container negli Stati Uniti hanno accettato di partecipare al CSI».