Non si sapranno mai le cause che hanno determinato l'affondamento della
Prestige, avvenuto lo scorso novembre di fronte alla Galizia (
inforMARE del
19 novembre 2002). Questo è il parere della società di classificazione della nave, la statunitense ABS (American Bureau of Shipping), che ha reso noto ieri un rapporto tecnico sull'incidente occorso alla petroliera.
«E' quasi certo - ha confermato il presidente di ABS, Robert D. Somerville - che la causa iniziale dell'avaria alla
Prestige non sarà mai accertata con certezza. La prova materiale è stata distrutta o è andata persa durante i successivi terribili sei giorni attraverso i quali è passata la nave dopo che le è stato negato l'accesso ad un'area riparata. Ciò lascia le indagini nel regno delle ipotesi o delle speculazioni».
Il rapporto valuta le possibili vulnerabilità dello scafo della nave e prende in esame anche che forze esterne che possono aver contribuito al cedimento dello scafo che ha causato inizialmente l'allagamento della cisterna destra n. 2 di poppavia e della cisterna laterale n. 3.
ABS ha appurato che la struttura dello scafo della
Prestige era conforme a quanto previsto dalla stessa società di classificazione e dalla International Association of Classification Societies (IACS). Secondo la società americana la nave era stata caricata in maniera corretta e presentava una struttura dello scafo senz'altro in grado di sopportare le condizioni del mare al momento dell'incidente.
«Se intuitivamente ABS ritiene che il più probabile evento che ha determinato l'allagamento iniziale delle cisterne di dritta sia stata la combinazione tra una sezione debole della struttura della nave e il forte impatto del moto ondoso - si legge nel rapporto - la nostra analisi sui potenziali fattori non può provare né confutare il contributo di qualsiasi di questi fattori».
Non sono state neanche trovate prove che lo scafo sia stato danneggiato nel corso delle operazioni di allibo avvenute a San Pietroburgo.
Il rapporto sostiene però che la nave e il carico avrebbero potuto essere salvati se alla
Prestige fosse stato concesso di riparare in una zona protetta dal moto ondoso. «Se alla nave fosse stato offerto un rifugio sicuro, protetto dai momenti flettenti provocati dalle onde e dalle forze dinamiche del mare aperto - viene sottolineato nell'analisi tecnica di ABS - la nave avrebbe potuto rimanere intatta e a galla per un periodo prolungato, certamente sufficientemente lungo per scaricare il carico di greggio dalla nave e per prepararla alla successiva fase di riparazione».