Il senatore francese Henri de Richemont ha presentato oggi al primo ministro Jean-Pierre Raffarin un rapporto sulle potenzialità del trasporto marittimo di cabotaggio in Francia, frutto di sei mesi di lavoro e di circa 100 audizioni con rappresentanti dello shipping e delle istituzioni.
Lo studio avanza una serie di proposte per lo sviluppo dello short sea shipping.
Per il potenziamento della flotta francese è prevista la costituzione di un Registro Internazionale Francese (RIF) che risulti competitivo con gli altri registri internazionali dell'Unione Europea. Tale registro dovrebbe sostituire quello di Kerguelen, mentre dovrebbero essere mantenuti attivi il registro nazionale e quello di Wallis & Futuna. Per il RIF dovrebbe essere applicata la defiscalizzazione dei redditi dei marittimi imbarcati sulle navi immatricolate nel registro, nella composizione degli equipaggi dovrebbe essere prevista almeno la presenza del comandante e di un ufficiale di nazionalità francese, dovrebbe essere soppressa ogni limitazione in merito alla quota di marittimi comunitari e dovrebbe essere consentita la possibilità di impiegare marittimi extracomunitari attraverso le agenzie di armamento. L'iscrizione al RIF dovrebbe essere condizionata al fatto che gli armatori imbarchino marittimi extracomunitari applicando le normative sociali internazionali in vigore nel settore marittimo. La proposta prevede inoltre di concedere l'autorizzazione per l'apertura dei casinò di bordo in acque internazionali.
Il rapporto indica inoltre una serie di misure generali per rendere appetibile l'immatricolazione delle navi sotto bandiera francese. Secondo lo studio, piuttosto che l'esonero del pagamento degli oneri sociali per le imprese è preferibile introdurre un rimborso di tali oneri. Tale misura semplificherebbe le procedure amministrative, in linea con quanto accade in altri Stati europei. Dovrebbe inoltre essere permesso il gioco d'azzardo anche sui traghetti immatricolati nel registro nazionale.
Per la promozione della bandiera francese è inoltre ipotizzata la costituzione di uno sportello unico per l'immatricolazione delle navi ed è prevista la realizzazione di una brochure informativa da parte degli armatori e delle autorità pubbliche.
In merito allo sviluppo del cabotaggio, lo studio ritiene importante l'individuazione di linee marittime a corto raggio "d'interesse generale". In particolare lo Stato dovrebbe scegliere una linea marittima principale con partenze dalla costa atlantica e dalla costa mediterranea con destinazione in un'altra nazione (Spagna e Italia). Lo studio ipotizza anche la costituzione di una società mista incaricata della costruzione delle navi composta dallo Stato, dalle collettività territoriali e dal porto, ma partecipata anche dagli autotrasportatori, dalle imprese portuali e dalle società autostradali.
I servizi cabotieri dovrebbero offrire partenze con una frequenza minima di tre rotazioni giornaliere. Tali servizi dovrebbero essere effettuati da un operatore o da un pool di operatori privati scelti con una gara a livello comunitario e tenendo conto delle specificità proprie della gestione di una linea regolare. Lo studio prevede anche il coinvolgimento nell'iniziativa del ministero della Difesa per il possibile utilizzo della flotta militare.
Il successo dei servizi di cabotaggio - sottolinea il rapporto - è legato anche alla rapidità delle operazioni portuali. Tra le misure previste per fluidificare il traffico nei porti c'è la creazione di uno sportello unico per le operazioni portuali, che potrebbero essere offerte a prezzo forfettario, la semplificazione delle procedure doganali e la creazione di un unico documento di trasporto.