Di porti-rifugio si è parlato molto negli ultimi anni in Europa e in Italia dopo i recenti incidenti occorsi a navi in difficoltà che hanno messo in pericolo la vita degli equipaggi ed hanno determinato inquinamenti del mare e delle coste. L'argomento è stato ripreso dal The International Propeller Club - Port of Genoa in un incontro svoltosi oggi nella Sala dei Capitani di Palazzo San Giorgio, sede della port authority di Genova.
Sinora in Italia non è stata compiuta alcuna azione significativa per l'individuazione di porti-rifugio da parte delle istituzioni che hanno competenze nel campo della sicurezza marittima ed ambientale. «A livello ministeriale - ha confermato il direttore marittimo della Liguria e comandante della Capitaneria di Porto di Genova, Raimondo Pollastrini - non c'è nessun atto che abbia fatto trapelare qualche ipotesi di creazione di porti rifugio». Eppure - ha ricordato l'ammiraglio - il 5 febbraio 2004 è il termine imposto per conformarsi alla direttiva UE sul monitoraggio del traffico navale (2002/59), che chiede agli Stati membri di stabilire dei piani per accogliere le navi in pericolo nelle acque sotto la loro giurisdizione.
«A livello nazionale - ha detto Pollastrini - non ci sono elementi concreti che ci possano far sperare nell'individuazione dei porti rifugio». La difficoltà nell'istituzione di tali porti non è però solo di carattere burocratico. L'ammiraglio, parlando dei pro e dei contro connessi con la crescente sensibilità ai temi dell'ambiente, ha detto che «porti rifugio non possono essere creati né in Liguria, né in Toscana né in parte del Lazio». L'Alto Tirreno sembra off-limits per le navi in difficoltà. Ma la situazione è simile anche per la restante parte della lunga costa italiana. A tutt'oggi - ha precisato Pollastrini - sono quaranta le aree marine protette in Italia. «Vedo - ha aggiunto - una forte difficoltà per i condizionamenti di carattere ambientale che, a ragione o torto, rendono difficile la creazione di porti rifugio».
Nel corso dell'incontro inoltre hanno presentato le loro relazioni Francesco Berlingieri, presidente dell'Associazione Italiana di Diritto Marittimo e presidente ad honorem del Comité Maritime International, Patrick Griggs, presidente del Comité Maritime International, e Luigi Gallo, consigliere di Confitarma.
B.B.